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L'ape gigante resinosa cinese sta invadendo tutta l'Europa

Uno studio ha evidenziato come negli ultimi 15 anni gli avvistamenti dell'ape cinese siano decuplicati, con grosse minacce per gli ecosistemi

Megachile sculpturalis

Una nuova specie esotica molto dannosa per gli ecosistemi si sta diffondendo in Europa. Si tratta dell’ape della resina gigante, meglio nota anche come “ape cinese”, ed è stata oggetto di allarme e di uno studio dedicato pubblicato sulla rivista Science of the Total Environment.

Dove è diffusa l’ape cinese gigante

Questo insetto è stato individuato per la prima volta nella penisola iberica nel 2018, e secondo i ricercatori si sta diffondendo a una velocità estrema e preoccupante, colonizzando gran parte dei paesi dell’Europa centrale. Lo studio, condotto dall’Università delle Risorse Naturali e Scienze della Vita di Vienna in collaborazione con il Creaf (Centro de Investigación Ecológica y Aplicaciones Forestales) dell’Università di Barcellona dimostra inoltre che il processo di invasione di questa ape è appena iniziato: a oggi ha colonizzato solo una piccola parte del territorio potenziale che è in grado di invadere, circa il 25 per cento, tenendo conto delle sue caratteristiche.

“L’ape della resina cinese ha colonizzato gran parte dei paesi dell’Europa centrale a un ritmo vertiginoso – hanno confermato gli esperti del Creaf – e i suoi avvistamenti sono decuplicati negli ultimi anni”.

Che cos’è l’ape cinese o ape gigante della resina

L’ape gigante della resina (Megachile sculpturalis) è originaria dell’Asia orientale, e come la maggior parte delle specie di api, sottolinea il Creaf, è solitaria: tutte le femmine si riproducono e trovano il proprio nido. Nel caso dell’ape cinese, le femmine nidificano in buchi che trovano o fanno nei tronchi degli alberi. È un insetto di grandi dimensioni, che possono superare i 2 centimetri di lunghezza, e non è considerato aggressivo. Si rifugia nelle città, e il cambiamento climatico nel suo caso non ha influito sull’espansione, quanto piuttosto sulla distribuzione in Europa.

Per spostarsi e colonizzare nuove aree infatti sfrutta porti, strade e città densamente popolate, ed è molto probabile che sia arrivata in Europa con il trasporto marittimo di legna che al suo interno aveva dei nidi. Il clima ha quindi contribuito alla sua espansione. In Italia è stato segnalato un esemplare a Verbania, in Piemonte, nel 2009, e un altro esemplare è stato avvistato in Puglia nel 2021, proprio in un centro abitato (ad Andria).

In entrambi i casi le segnalazioni sono arrivate da persone che si sono insospettite nel vedere un’ape dall’aspetto così alieno, appunto, con particolare riferimento alle grandi dimensioni. Pur non essendo aggressiva verso l’uomo né dannosa per colture, questa ape rappresenta un grande problema: come quasi sempre accade con le specie aliene è un pericolo per le api autoctone, perché trasporta potenziali vettori di patologie virali che potrebbero ucciderle, con ricadute pesantissime sugli ecosistemi.

“Questo studio mostra che la globalizzazione è decisiva nel processo di invasioni biologiche, che sono una delle principali cause di perdita di biodiversità nel mondo – sottolineano dal Creaf – Sebbene il danno ecologico e umano che l’ape della resina gigante può causare sia limitato, è necessario monitorare la specie per ottenere maggiori conoscenze scientifiche e valutare correttamente il suo stato di specie aliena invasiva”.