L'Alto Adige diventa tutto "a numero chiuso": svolta storica
L'Alto Adige che diventa una zona a "numero chiuso": a spiegare la svolta storica è Arnold Schuler, assessore della provincia autonoma di Bolzano
Svolta storica per l‘Alto Adige che diventa una zona tutta “a numero chiuso”: la decisione è stata presa dalla provincia autonoma di Bolzano attraverso una delibera.
L’assessore della provincia autonoma di Bolzano, Arnold Schuler, ha parlato così della scelta di introdurre il numero chiuso per i turisti nelle località che più di tutti soffrono gli effetti dell’overtourism nel nostro Paese:
“Ci siamo accorti che il nostro territorio, la nostra comunità e le nostre risorse come acqua ed energia erano arrivate a un livello di sfruttamento che non doveva e poteva più essere superato – le parole di Schuler riportate da Repubblica – così con una delibera abbiamo deciso di introdurre un limite massimo di pernottamenti”.
Provincia di Bolzano a numero chiuso: la decisione
Arnold Schuler ha spiegato che “il tetto è stato fissato in 34 milioni di pernottamenti” che equivale al “numero di presenza turistiche registrate in Alto Adige nel 2019”. Per l’assessore la decisione presa dalla provincia autonoma di Bolzano rappresenta una svolta “unica in Italia ma forse anche a livello europeo”.
“Abbiamo fissato dei limiti massimi come la somma di tutte le opportunità di pernottamento – ha dichiarato l’assessore Arnold Schuler – il numero dei posti letto per ogni singolo comune, salvo diritti già acquisiti, non può più essere aumentato. Entro il mese di giugno terminerà la registrazione di tutte le strutture presenti sul nostro territorio”.
“Ci sono state diverse discussioni con molti operatori e con alcuni amministratori comunali – ha ammesso l’assessore – ma alla fine la maggior parte dei nostri concittadini ha accolto questa limitazione con favore. In questo modo il turista starà meglio, avrà un’offerta di qualità e staranno meglio anche i residenti”.
Adottando il numero chiuso, dunque, la provincia autonoma prende una decisione che si pone diversi obiettivi: salvaguardare il patrimonio naturalistico e culturale dell’Alto Adige, migliorare la qualità dei servizi offerti ai turisti e al tempo stesso tutelare i cittadini.
Numero chiuso in Alto Adige: i precedenti
Prima di questa delibera nella zona di Bolzano, presente nella classifica delle città più soleggiate d’Italia, c’erano già stati due precedenti pilota che possono essere considerati come “apripista” alla decisione di rendere l’intera provincia a numero chiuso.
In tempi non sospetti si era optato per un accesso limitato all’Alpe di Siusi, l’altopiano più vasto d’Europa nonché parte del patrimonio Unesco delle Dolomiti, dove l’unica strada è chiusa al traffico privato dalle ore 9 alle ore 17, a meno che non si sia prenotato un soggiorno in una delle strutture presenti, da raggiungere esclusivamente tramite il bus navetta o la cabinovia.
Più recentemente, invece, era scattato il numero chiuso, con prenotazione obbligatoria, per accedere al meraviglioso Lago di Braies, vera e propria perla dell’Alto Adige inserita nella graduatoria dei 10 luoghi più popolari d’Italia su Instagram. Il Lago di Braies, negli ultimi anni, è stato preso d’assalto per via della sua apparizione nella serie tv Rai “A un passo dal cielo”.
Il sempre più crescente numero di turisti intenzionati a visitare il Lago di Braies ha reso necessario introdurre l’accesso a numero chiuso: l’obiettivo del tetto è quello di contenere i visitatori giornalieri verso lo splendido lago d’acqua non oltre le 5.500 unità.
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