Allarme zucche in Italia: cosa sta succedendo
Scatta l'allarme zucche in Italia: la produzione degli ortaggi è diminuita sensibilmente a causa delle tante anomalie climatiche nel nostro Paese
Scoppia l’allarme zucche in Italia: le alluvioni nelle regioni del Nord e la siccità di quelle del Sud hanno pesato sulla coltivazione e sulla produzione, influenzano in maniera negativa tutto il settore.
Allarme zucche in Italia: cala la produzione
A lanciare l’allarme sulla situazione delle zucche in Italia è stata Coldiretti: da un monitoraggio effettuato dall’associazione è emerso che la combinazione tra le alluvioni e la siccità ha fatto crollare la produzione delle cultivar del 25% nel 2024.
Il monitoraggio di Coldiretti sull’andamento stagionale dell’ortaggio è arrivato proprio in concomitanza con la festività di Halloween, il periodo dell’anno in cui si moltiplicano gli acquisti delle zucche, per un giro d’affari stimato in circa 30 milioni di euro.
I problemi riguardano per la quasi totalità i prodotti destinati al consumo alimentare, ma cresce l’attenzione anche per le zucche ornamentali da intagliare e per le quali Halloween rappresenta più del 90% del mercato: si parla di esemplari di diverse taglie e dimensioni, con forme variabili e anche con colori diversi che vanno dal verde al rosso accesso, passando per le colorazioni striate.
Clima avverso tra alluvioni e siccità: aumentano i prezzi
Il prezzo medio delle zucche in Italia, tra quelle destinate al consumo alimentare e quelle da intagliare, è di circa 2/2,50 euro al chilo che può anche raddoppiare o triplicare se gli ortaggi vengono acquistati già sbucciati o tagliati. Coldiretti ha previsto un calo medio nelle rese di circa il 30% rispetto all’anno precedente in Lombardia, regione dove si coltiva quasi il 25% dell’intera produzione nazionale.
Il clima è il principale responsabile della riduzione di disponibilità del prodotto in tutta Italia: anomalie climatiche che nel 2024 hanno portato un eccesso di precipitazioni nelle regioni del Nord, andando a influire negativamente sulla produzione sia durante il periodo delle semine che nella fase finale della stagione produttiva. Problema inverso ma non meno importante al Sud, dove le coltivazioni hanno risentito della grande siccità.
Le varietà coltivate e l’incremento dell’importazione dall’estero
Gli imprenditori agricoli italiani sono impegnati nella conservazione di varietà tradizionali come la zucca Cappello del prete, la Mini Moscata, la Berretta piacentina, la Trombetta, la violina e la Delica. Al tempo stesso, continuano a produrre anche note varietà internazionali come l’Americana, la Butternut e l’Asterix.
Come succede in questi casi, di fronte a un calo di produzione, aumentano giocoforza le importazioni di prodotti dall’estero: secondo quanto riferito dall’analisi effettuata da parte di Coldiretti, i prodotti provenienti da Paesi stranieri sono saliti del 38% durante i primi sette mesi dell’anno, arrivando a quota 15 milioni di prodotto.
La maggior parte delle zucche importante dall’estero provengono da Paesi dell’Africa: in molti di questi gli ortaggi possono essere coltivati anche con l’utilizzo di sostante vietate nell’Unione Europea.
Senza l’obbligo dell’etichetta di origine sulle zucche tagliate o trasformate, risulta difficile per i consumatori riuscire a identificare la provenienza di un prodotto e sapere se la zucca è stata coltivata in Italia o all’estero. A questo proposito Coldiretti consiglia di acquistare le zucche direttamente nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica, così da assicurarsi la tracciabilità degli ortaggi che si portano in tavola.
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