Ado Campeol e la storia del tiramisù inventato per sbaglio
Addio a Ado Campeol, storico titolare del ristorante Le Beccherie di Treviso, dove è nato per sbaglio un dolce amato in tutto il mondo: il tiramisù
Lutto nel mondo della ristorazione veneta: si è spento all’età di 93 anni Ado (Aldo) Campeol, storico titolare del ristorante Le Beccherie di Treviso, dove nel 1970 fu inventato (per sbaglio) il tiramisù.
La storia del tiramisù nato per sbaglio
A inventare nel 1970 il tiramisù nel ristorante Le Beccherie di Treviso gestito da Ado Campeol furono la moglie Alba e lo chef Roberto Linguanotto. Lo fecero in seguito a un “incidente”: durante la preparazione di un gelato alla vaniglia, allo chef cadde del mascarpone nella ciotola contenente uova e zucchero; assaggiando il cucchiaio “sporco” del nuovo composto, ne rimase estasiato e, a quel punto, Linguanotto e la signora Alba decisero di provare quell’impasto su dei savoiardi bagnati con il caffè amaro.
Il nuovo dolce, ribattezzato “Tirame Su“, veniva preparato su piatti rotondi d’argento, lasciandolo riposare alcune ore in frigo e spolverandolo di cacao amaro solo nel momento in cui doveva essere servito. Nel 1972 entrò ufficialmente nel menù del ristorante Le Beccherie di Treviso.
Sulla nascita del tiramisù ci sono diverse teorie contrastanti: il Friuli Venezia Giulia rivendica, infatti, la primogenitura del dolce, affermando che già anni prima veniva preparato all’Albergo Roma di Tolmezzo. La ricetta originale del tiramisù di Ado Campeol è stata, però, depositata e registrata con atto notarile all’Accademia Italiana della Cucina nel 2010.
Addio a Ado Campeol: il saluto di Luca Zaia
Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha dato il suo addio a Ado Campeol con un post pubblicato su ‘Facebook’: “Con Aldo Campeol, scomparso oggi all’età di 93 anni, Treviso perde un’altra stella della sua storia enogastronomica, che brillerà anche lassù. Aldo, la sua lunghissima attività di ristoratore, e le sue Beccherie, hanno attraversato decenni della trevigianità migliore, fatta di accoglienza e qualità, e di quel sorriso garbato che sul suo volto non mancava mai. In casa sua, grazie all’intuito e alla fantasia della moglie, nacque uno dei successi dolciari più famosi al mondo come il tiramisù certificato dall’Accademia Italiana della Cucina. Ma chi, a Treviso o da fuori, non ha mai pensato, almeno una volta di andare a cena alle Beccherie, magari attratto dal bollito misto che fu per tanto tempo il biglietto da visita per antonomasia, oltre, naturalmente, al mitico dolce”.
Il post di Luca Zaia si chiude così: “Rivolgo a tutti i famigliari le mie più sentite condoglianze nel ricordo di una figura come Aldo, che ha contribuito a fare grande Treviso”.
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