Addio al murale di Maradona di Jorit a Napoli: è polemica
Il murale di Diego Armando Maradona realizzato da Jorit su un edificio nel quartiere di San Giovanni a Teduccio di Napoli sta per essere distrutto
È prevista per la giornata di venerdì 2 febbraio 2024 la demolizione degli edifici di via Taverna del Ferro nel quartiere di San Giovanni a Teduccio. Proprio su quei due caseggiati di edilizia popolare costruiti dopo il terremoto del 1980, lo street artist Jorit ha disegnato il volto di Diego Armando Maradona come “Dios umano”, accanto al volto di uno scugnizzo. È il più grande murale al mondo dedicato al “Pibe de Oro” e sta per scomparire.
Perché il murale di Maradona di Jorit sta per essere demolito
L’intervento di demolizione fissato per il 2 febbraio 2024 è previsto nell’ambito degli interventi di riqualificazione urbana decisi dal Comune di Napoli e sarà possibile grazie ai 106 milioni di fondi del Pnrr. Nei due caseggiati di edilizia popolare si contano 360 alloggi e 84 box.
Nel corso degli ultimi anni il murale di Jorit, uno dei luoghi simbolo di Maradona a Napoli, ha attirato visitatori e turisti in un quartiere conosciuto come il “Bronx“. Con l’avvio degli interventi di riqualificazione, anche la sua opera, però, cadrà giù assieme alle palazzine.
La reazione di Jorit alla demolizione del murale di Maradona
In alcune dichiarazioni riportate dal ‘Corriere della Sera’, lo street artisti Jorit ha commentato così la decisione di demolire il suo murale dedicato a Diego Armando Maradona: “Ovviamente mi dispiace, ma non dimentichiamo che l’opera serviva proprio ad accendere i riflettori sul Bronx e a dare voce alle persone che ci vivono. La cosa importante è che le persone abbiano case confortevoli in cui vivere“.
L’artista, che a Napoli ha realizzato tanti altri murales che hanno fatto il giro del mondo, ha poi aggiunto: “Mi stanno scrivendo in tantissimi che sono dispiaciuti che l’opera viene buttata giù. Io non so che dire, non sono scelte che mi competono”.
La proposta di Jorit: “Così, su due piedi, direi che magari si potrebbero tenere in piedi anche soltanto i primi 20 metri sui 500 del ‘Bronx’ in cui c’è Diego e magari in quella scala, su ogni piano, fare tutti studi per artisti emergenti, scuole d’arte per ragazzi di strada o le sedi di tutte le associazioni e le realtà sociali che ci sono sul territorio; teatro, danza, doposcuola, uffici comunali. Un po’ come si farà a Scampia con le Vele, che una resterà in piedi, per avere anche la testimonianza storica e un simbolo del quartiere”.
Lo street artista ha infine ribadito: “Ripeto che la cosa fondamentale e il grande risultato (per nulla scontato) è che finalmente verranno date delle case migliori alle persone che vivono nel ‘Bronx’. E sono sicuro che Diego sarebbe felice di questo, è una sorta di ennesimo miracolo che Diego ha compiuto”.
Che fine potrebbe fare il murale di Maradona di Jorit
Stando a quanto riportato da ‘Il Mattino’, molti residenti sono contrari a cancellare quei “volti” realizzati da Jorit. Il progetto iniziale di mantenere in piedi le facciate che ospitano i murales di Jorit è stato accantonato. L’idea è ora quella di rifare le opere sulle mura di due nuovi edifici.
Sono stati scelti due spazi di Taverna del Ferro: il primo è il giardino ‘Mao Tse Tung’, dove si prevede che saranno riproposti i “Che Guevara”, mentre l’altra area individuata è quella dell’impianto di sollevamento gestito dal consorzio di bonifica delle paludi, nella rotatoria di viale 2 Giugno, dove dovrebbero essere riproposti i dipinti presenti sulle facciate Sud, quindi anche quello di Diego Armando Maradona.
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