9 giugno, il sole in trappola nel Duomo di Firenze con l'antico gnomone
Il fenomeno della cattura del sole nel Duomo scatterà per la prima volta il 7 giugno.12, 19 e 21 le altre date , dalle 12.30 alle 13.30
C’è grande attesa a Firenze per lo spettacolo astronomico che andrà in scena all’interno del Duomo ai primi di giugno. Lo gnomone, attivo fin dalla fine del XV secolo, catturerà i raggi del sole convogliandoli in un unico e perfetto cerchio solare che verrà proiettato sul pavimento. Un evento raro, straordinario che sarà possibile vedere soltanto in pochi giorni a ridosso dell’estate.
I raggi del sole scenderanno attraverso la Cupola del Brunelleschi per formare sul pavimento dell’antico Duomo il disco solare che si sovrapporrà perfettamente su quello già disegnato.
L’altezza dello gnomone è talmente elevata da permettere che i raggi del Sole colpiscano il pavimento soltanto a partire dalla fine di maggio, fino alla fine di luglio. L’ora tanto attesa da astronomi amatori e professionisti è fissata per il 9 giugno, alle 12.30. Lo spettacolo durerà un’ora. Altri giorni in cui il pubblico potrà assistere al fenomeno sono il 16, 17, 21 e 25 giugno, sempre dalle 12.30 alle 13.30. Per la prima volta, quest’anno, nella data del 17 giugno, la spiegazione verrà fatta in lingua inglese. L’iniziativa si svolgerà anche in caso di cielo coperto.
La possibilità di visitare la Cappella della Croce sarà aperta a tutti, gratuitamente, fino a esaurimento posti.
Solitamente lo gnomone è un palo, una colonna o un grande obelisco che segna sul pavimento le ore del giorno, sfruttando le ombre disegnate dal passaggio solare. Nel caso del Duomo di Firenze, invece, si tratta soltanto di un foro che produce l’immagine del disco solare.
Lo gnomone della Cattedrale, voluta da Paolo Dal Pozzo Toscanelli – il novello Tolomeo, vera e propria istituzione matematica dell’epoca – ha funzionato fino agli inizi del 1500, quando subentrarono rischi e timori che la stabilità della chiesa potesse essere a rischio, la struttura dello gnomone venne utilizzata per monitorare eventuali segni di cedimento. Solo nel 1754 il gesuita Leonardo Ximenes, matematico alla corte granducale, riportò lo gnomone alla sua funzione originale, che è rimasta intatta fino ai nostri giorni.
Nella Cattedrale il foro è stato realizzato con una tavoletta di bronzo con un’apertura centrale di 4 centimetri di diametro posizionata all’interno della finestra posta sul versante meridionale del tamburo della Cupola, posizionata a quasi 100 metri di altezza.
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