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Una villa romana di 2mila anni fa è stata scoperta al Foro Italico

Dai lavori per il ripristino del Collettore Alto Farnesina spuntano i resti di una monumentale villa di epoca romana: la scoperta al Foro Italico

Una villa romana ai piedi dell'Olimpico: la scoperta

Una villa aristocratica di età romana è venuta alla luce durante i lavori di ripristino del collettore Alto Farnesina in corso in viale dei gladiatori, al Foro Italico. Si tratta di una struttura monumentale residenziale di particolare complessità, che deve essere stata in uso per un periodo molto lungo, dall’epoca tardo repubblicana fino almeno al III secolo dopo Cristo.

Le indagini hanno inoltre già restituito diversi reperti che appartengono a periodi precedenti rispetto a quelli a cui risalgono le strutture murarie, fino all’età arcaica e medio-repubblicana.

Al Foro Italico spunta una monumentale villa romana

Un’antica residenza aristocratica di epoca romana è venuta alla luce al Foro Italico, durante i lavori per il ripristino del collettore fognario Alto Farnesina. Una struttura monumentale che si estendeva dalle pendici di Monte Mario fino al Tevere, i cui giardini sorgevano dove oggi si trovano le strutture novecentesche del Foro Italico.

La villa, secondo gli esperti, è stata abitata dall’età repubblicana fino almeno al III secolo dopo Cristo: la prima ipotesi degli archeologi è che sia stata frequentata fino al VI secolo, dopo una grande ristrutturazione avvenuta nel II secolo d.C.. Poi, come spiega Alessio De Cristofaro, archeologo della Soprintendenza capitolina, “c’è un buco documentale fino alle tracce rinvenute di età rinascimentale, quando la struttura potrebbe essersi connessa con l’edificazione di Villa Madama”.

“Questo sito era già stato studiato e spoliato dei materiali più importanti in età antica”, si legge su ‘Repubblica’, e nonostante ciò sono stati rinvenuti diversi reperti appartenenti a un’epoca ancora precedente quella delle mura: frammenti di buccheri del VI secolo a.C., marmi colorati, vasellame.

“Abbiamo ritrovato soltanto altri frammenti”, spiega De Cristofaro, “ma è una grande occasione per noi questo scavo: continueremo ad andare più in profondità per scoprire cose del passato che ancora non conosciamo”. Come spiega l’archeologo, “non è consuetudine ritrovare questi reperti fuori dal centro storico di Roma”.

La villa romana sul collettore Alto Farnesina: che ne sarà dei reperti?

Purtroppo, fa sapere Roma Capitale, “dagli studi effettuati sulle evidenze archeologiche è emerso che i manufatti interferiscono con il tracciato del collettore”, che è un’opera di primaria importanza per la città, che la attende ormai da anni.

Così la Soprintendenza Speciale ha chiesto a Roma Capitale di studiare una soluzione di salvaguardia. Lo studio tecnico ha individuato come possibile soluzione “quella di procedere allo smontaggio dei reperti, al successivo studio degli stessi e alla conservazione dei ritrovamenti per un futuro utilizzo”.

Quello del collettore fognario Alto Farnesina, opera cruciale per risolvere i problemi di sovraccarico e allagamenti della zona, è un progetto che non può essere rimandato né modificato. Come si legge in una nota di Roma Capitale, si tratta di un’opera già appaltata nonché dell’“unica soluzione tecnica fattibile per la risoluzione della criticità idraulica”.

Collettore Alto Farnesina, un’opera che Roma aspetta da anni

Il collettore, che raccoglie tutte le acque provenienti da Monte Mario, si trova da anni in stato di sovraccarico a causa della crescente pressione edilizia e del “cambiamento della qualità delle piogge (le cosiddette bombe d’acqua)”.

Il collettore è stato danneggiato nel lontano 1990, quando per erigere la copertura dello stadio Olimpico vennero costruiti dei pali che lo ostruivano. Nel 2010, la giunta Alemanno “ha realizzato il Nuovo Collettore di Gronda, lo ha collegato all’Alto Farnesina, senza tuttavia ripristinare quest’ultimo”. “Quindi”, si legge nella nota di Roma Capitale, “dal 2010 la città ha un nuovo collettore, che non è stato mai messo in funzione”.

Il cantiere odierno, avviato a dicembre 2022, nasce per risolvere in via definitiva l’annoso problema dell’insufficiente capienza fognaria della zona. “Con questo intervento”, sottolinea il sindaco Gualtieri, “verrà ridotto in modo significativo il rischio allagamenti, dando una soluzione strutturale e definitiva per i disagi che hanno avuto i residenti del XV Municipio”.