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Vespa velutina in Italia, dove si trova e rischi. Il nuovo studio

La Vespa velutina sta espandendo la sua presenza sul territorio italiano: dove si trova la pericolosa specie aliena e quali sono i rischi

La Vespa velutina sta espandendo la sua presenza in Italia: la specie aliena, che costituisce una seria minaccia per l’ecosistema e può essere pericolosa anche per l’uomo, è sempre più presente nel nostro Paese. Tra il 2021 e il 2022 ci sono stati diversi avvistamenti, soprattutto in Liguria e in Emilia Romagna, e il timore degli scienziati è che si tratti di una tendenza che non accenna a cambiare direzione.

Come evidenziano gli scienziati del team di ricerca internazionale che ha sequenziato il genoma della Vespa velutina, conoscere le caratteristiche genetiche del pericoloso insetto è fondamentale “per gestire le invasioni future e ridurre al minimo l’impatto sulla biodiversità nativa”.

Vespa velutina: nuovo studio sulla specie aliena

I ricercatori dell’Università di Pisa, insieme agli scienziati dell’University College London e quelli dell’Università di Firenze, hanno sequenziato per la prima volta il genoma della Vespa velutina e lo hanno confrontato con quello di altri insetti particolarmente invasivi come la Vespa orientalis, specie molto aggressiva sempre più diffusa in Italia.

“Capire perché i calabroni sono invasori così efficaci è fondamentale per gestire le invasioni future e ridurre al minimo l’impatto sulla biodiversità nativa”, spiega Alessandro Cini, ricercatore del dipartimento di biologia dell’università di Pisa.

In quanto predatori, spiegano gli scienziati, “i calabroni sono dei ‘disinfestanti naturali’ nei loro ecosistemi nativi, aiutando a regolare varie popolazioni di insetti che possono essere localmente nocivi, come ad esempio i bruchi di alcune farfalle e falene”.

Il problema con il calabrone rinominato vespa killer è che si nutre essenzialmente di api, gli animali dalla cui sopravvivenza dipende la capacità riproduttiva di almeno 130mila specie di piante. Il successo predatorio della Vespa velutina rappresenta un serio rischio per la biodiversità: basti pensare che in Francia, soltanto a causa del vorace calabrone, gli alveari hanno registrato perdite fino al 50%.

Dov’è la Vespa velutina in Italia

Insieme ad altri autori dello studio, Alessandro Cini fa parte della rete nazionale Stopvelutina, un network di studiosi che da anni monitora la diffusione del calabrone zampe gialle in Italia allo scopo di controllare la sua diffusione e sensibilizzare la popolazione sulla pericolosità della specie.

Come si legge nelle ultime informazioni rese disponibili sul sito del programma, la Vespa velutina, già segnalata in Toscana e in Liguria, è arrivata in diverse regioni del Nord Italia. Il focolaio che interessava le provincie di La Spezia e Massa Carrara è arrivato ad espandersi in Emilia Romagna, in provincia di Piacenza e Parma, con delle segnalazioni arrivate anche da Venezia.

Nelle zone in cui è presente da diversi anni, come la provincia di Cuneo, le segnalazioni sono aumentate, e nel Ponente ligure si registrano danni sempre più ingenti agli alveari: “La specie è presente con un numero sempre crescente di colonie in Liguria e Toscana, oltre a segnalazioni puntiformi in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto”, spiega Federico Cappa, ricercatore del dipartimento di biologia dell’università di Firenze.

C’è poi la zona gialla, cioè l’area in cui la Vespa velutina potrebbe arrivare nei prossimi anni, che si estende fino alle coste adriatiche e che include punti di monitoraggio anche in Campania: come si legge sul sito di Stopvelutina, “da un nido di calabrone asiatico infatti possono gemmare, l’anno successivo, almeno 30-40 altre colonie”.

Calabrone zampe gialle: i rischi per l’ecosistema e per la salute

Il principale pericolo connesso alla presenza del calabrone zampe gialle, o Vespa velutina, è dato dal fatto che la dieta delle sue larve è composta all’80% da api, che la vespa killer cattura e uccide con grandissima efficienza.

Quando il predatore assedia un alveare, le api smettono di uscire per raccogliere nettare e polline, con la conseguenza che la colonia rimane senza cibo e rischia di indebolirsi fino a conseguenze fatali. Oltre alle api, la Vespa velutina è un pericolo costante anche per altri impollinatori, come bombi e farfalle, e per le coltivazioni di frutti – di cui gli adulti sono ghiotti.

Quanto al pericolo per la salute, la Vespa velutina presenta gli stessi rischi del più placido calabrone europeo: nonostante siano molto meno aggressivi di altri insetti nei confronti dell’uomo, questi imenotteri possono pungere ripetutamente la propria vittima fino a provocarne l’avvelenamento.

La pericolosità, ricorda il network Stopvelutina, è anche dovuta al fatto che la specie – tra le 3.000 specie aliene che minacciano l’ecosistema italiano – “costruisce i propri nidi spesso in vicinanza di aree urbane o dentro edifici ad uso umano, come serre, capanni o terrazze”.