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Sotto un ex cinema di Verona scoperta una "piccola Pompei"

A Verona, in occasione di alcuni scavi nel sito di un ex cinema, è stato scoperto un complesso del II secolo ribattezzato una "piccola Pompei"

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Verona

Il sottosuolo di Verona ha regalato un’altra emozionante sorpresa: in occasione di alcuni scavi nel sito di un ex cinema, è stato scoperto un complesso del II secolo, la cui funzione è a oggi ancora sconosciuta, con pareti affrescate in vari colori, sopravvissute alla distruzione di un incendio. Gli elementi scoperti richiamano la suggestione di una “piccola Pompei“. A darne notizia è stata la Soprintendenza archeologica.

Le caratteristiche del complesso scoperto a Verona

Secondo gli esperti, l’incendio precedentemente citato potrebbe aver messo fine alla frequentazione del complesso scoperto, che presenta i resti crollati di alcuni soffitti, un mobile di legno carbonizzato e, come detto, pareti affrescate.

L’altra scoperta all’Arena di Verona

Per la città di Verona sono giorni di importanti scoperte: alcuni giorni fa, in occasione dei lavori realizzati dalla Soprintendenza Archeologia, Paesaggio e Belle Arti di Verona, Vicenza e Rovigo presso l’Arena di Verona, sono stati rinvenuti infatti i resti di tre scheletri risalenti al XII secolo.

La scoperta è avvenuta nell’arcovolo 10 dell’anello interno dell’anfiteatro veronese. Lì, in una grande fossa, sono stati trovati i resti di tre individui: un maschio adulto, una giovane donna e un giovane ragazzo.

Non si è trattato del primo ritrovamento avvenuto in questo sito: nello scorso dicembre, nell’arcovolo 31 dell’anello interno dell’Arena di Verona, era già stato rinvenuto un altro scheletro femminile, ancora oggetto di analisi e studi. Proprio questo ritrovamento aveva spinto la Soprintendenza a proseguire gli scavi per verificare se anche altri arcovoli interni fossero stati utilizzati per uso funerario. In questo modo gli archeologi sono giunti al ritrovamento dell’altra tomba di famiglia nell’Arena di Verona.

In aggiunta ai tre nuovi scheletri sono stati trovati anche alcuni oggetti che hanno reso possibile associare una data ai corpi. Nello specifico, sono stati scoperti anche la fibbia di una cintura, che sembra risalire al periodo bassomedievale, e dei denari d’argento contenuti in un sacchetto che, stando a quanto ricostruito, venivano usati nel XII secolo. Un’analisi condotta dalla numismatica Antonella Arzone del comune scaligero ha permesso di appurare, infatti, che tali monete furono coniate dalla zecca di Verona nel XII secolo ed erano molto diffuse in Veneto, ma anche in Tirolo, in Francia e in Spagna.