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Ticket d'accesso nel 2023 a Venezia: prezzi e sconti

A Venezia si entrerà solo tramite ticket d'ingresso: come funziona il contributo per accedere alla città, quando costa e quando entrerà in vigore

Ticket d'accesso nel 2023 a Venezia

Era ormai risaputo da tempo che Venezia sarebbe stata una città accessibile solo tramite il pagamento di un ticket. Ora il consiglio comunale della città lagunare ha deciso con la delibera del 12 maggio che a partire dal gennaio 2023 sarà necessario pagare un biglietto d’ingresso per visitare Venezia.

Ticket di accesso a Venezia: tutti i prezzi

Sarà attivato il 16 gennaio 2023 il provvedimento per cui sarà necessario pagare un biglietto d’ingresso per visitare Venezia. Fino alla fine dell’anno, quindi, i visitatori potranno visitare la città veneta gratuitamente e senza dover prenotare mentre con l’inizio dell’anno nuovo sarà necessario pagare l’accesso. Lo scopo del provvedimento è regolamentare i flussi turistici in città per permettere ai visitatori di godere appieno delle bellezze, delle attrazioni e dei servizi di Venezia.

L’ingresso in città a partire dal 2023 avverrà solo tramite il pagamento di un biglietto che sarà scontato per coloro che scelgono di prenotarlo online o di stare in città per più giorni. Quello che, infatti, ha sempre preoccupato è il numero di visitatori “mordi e fuggi” giornalieri che hanno spesso creato episodi di intasamento della città oltre che molti disagi. Il nuovo contributo d’ingresso premierà coloro che decideranno di programmare la visita e prenoteranno con anticipo.

Secondo il nuovo regolamento il tributo da pagare per accedere alla Città antica del Comune di Venezia e alle altre isole minori della laguna è di 6,00 euro per tutti i giorni dell’anno, fatta eccezione per i giorni di “bollino verde”, di “bollino rosso” e di “bollino nero”. Il comune, infatti, si impegna a individuare tramite delibera della Giunta entro il 30 giugno dell’anno precedente i giorni marchiati con “bollino verde”, con “bollino rosso”, o con “bollino nero” in base alla stima dell’afflusso turistico.

Sono definiti giorni di “bollino verde” quelli in cui è previsto una limitata affluenza di turisti nella Città Antica e nelle altre isole minori della laguna. In queste giornate la misura del contributo di acceso è ridotta a 3,00 euro. Le giornate definite “bollino rosso” sono quelle in cui è prevista una “criticità di afflusso” e in questi giorni il ticket è fissato a 8,00 euro. I giorni marcati come “bollino nero”, invece, sono quelli in cui è attesa un’eccezionale criticità di afflusso in laguna e nelle isole minori e in questi giorni il ticket è fissato a 10,00 euro.

È, però, prevista una riduzione del 50% del ticket per coloro che soggiornano presso una delle strutture ricettive della Regione Veneto. Saranno esclusi dal pagamento del contributo i residenti nel Comune di Venezia, i lavoratori e gli studenti (anche pendolari) i residenti nella Regione Veneto, i possessori della carta Citypass “Venezia Unica” e i bambini di età inferiore a 6 anni. Secondo il regolamento, il tributo dovrà essere pagato dal “vettore”, ossia dalla compagnia di trasporto (bus, aereo, treno o nave) o dal singolo all’arrivo al terminal, terrestre o acqueo.

Venezia a numero chiuso

Sono già diversi anni che si parla di rendere Venezia una “città a numero chiuso” per disciplinare il numero di turisti in città. L’esigenza di attivare questo provvedimento è aumentata anche a fronte dell’alto numero di “turisti – fantasma” che interessa la città. Durante le vacanze pasquali, infatti, sembra che a Venezia ci fossero all’incirca 101mila turisti che hanno soggiornato nel capoluogo lagunare a fronte di 81.849 posti letto presenti nell’intero territorio comunale. All’incirca 20 mila persone, quindi, avrebbero soggiornato in nero o in qualche struttura non registrata. La loro presenza in città è stata confermata tramite la Smart Control Room che verifica il numero di telefonini presenti in città, analizzando i cellulari che risultano agganciati alle celle. È in questo modo anche che si sa chi soggiorna in città. Questo dato ha rafforzato l’esigenza di regolamentare il flusso turistico.