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Venezia, statua di Casanova al posto di Vittorio Emanuele: l'idea

A Venezia è stata fatta una nuova proposta: sostituire la statua di Vittorio Emanuele II in Riva degli Schiavoni con quella di Giacomo Casanova

Pubblicato:

Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Statua di Casanova al posto di Vittorio Emanuele

Venezia, città dichiarata sito UNESCO per il suo patrimonio di arte e cultura è stata anche la città natale di Giacomo Casanova, una delle figure più emblematiche e controverse della storia. Conosciuto non solo per le sue avventure amorose, Casanova è anche noto per il suo contributo alla letteratura e per essere un ambasciatore della cultura veneziana.

La proposta di sostituire Vittorio Emanuele II con Casanova

Giacomo Casanova è nato il 2 aprile 1725 a Venezia, in una famiglia di attori. È famoso per essere stato uno scrittore, un filosofo, un viaggiatore e secondo alcuni anche un agente segreto. Recentemente a Venezia è stata avanzata una proposta provocatoria: sostituire la statua del primo re d’Italia, Vittorio Emanuele II con una dedicata a Giacomo Casanova. La statua in questione sarebbe quella situata in Riva degli Schiavoni, lungo il bacino di San Marco, e installata lì ancora nel 1887.

La proposta arriva da Albert Gardin che si autodefinisce il 121° Doge della Repubblica della Serenissima. Gardin sostiene che Casanova, per la sua eclettica figura e per l’influenza culturale che ha avuto su Venezia, rappresenti meglio la città rispetto al re d’Italia.

Le sue parole sono state riprese dal ‘Corriere della Sera’: “Molti visitatori vengono a Venezia alla ricerca della storia di Casanova e non trovano nulla. Vittorio Emanuele non esprime niente di veneziano, è solo un segno di falsificazione politica e storica. Come auspicato più volte, la Repubblica Veneta desidera che il Comune di Venezia la rimuova al più presto”.

Questo dibattito ha suscitato interesse e polemiche poiché la figura di Vittorio Emanuele II di Savoia è una figura di importanza storica per tutta la penisola dato che è stato il primo sovrano. Albert Gardin ha sottolineato che Casanova, nato a Venezia nel 1725, è una figura più vicina al cuore e all’identità della città. Nell’aprile del 2025, inoltre, verranno celebrati i 300 anni dalla sua nascita. Casanova ha lasciato il segno a Venezia non solo per le sue avventure ma anche perché è stato lui per primo a tradurre l’Iliade di Omero in veneziano.

Il rapporto tra Venezia e Giacomo Casanova

Venezia ha un rapporto particolare con Casanova che ha trascorso parte della sua infanzia nella città lagunare. La sua vita è raccontata in una biografia da lui stesso scritta che si intitola “Storia della mia vita” e che lo ha reso celebre in tutto il mondo. Nato a Venezia, il letterato è stato protagonista come lui stesso racconta della fuga dai Piombi che all’epoca erano le carceri della Serenissima Repubblica a Palazzo Ducale. Poi è stato esiliato da Venezia ed è morto a Duchcov nell’attuale Repubblica Ceca nel 1798.

Attualmente, però, non esistono statue che lo commemorano a Venezia. L’unico segno tangibile è una piccola insegna in Calle Malipiero, che ricorda il luogo della sua nascita. Curiosamente, Giacomo Casanova ha trascorso gran parte della sua giovinezza a Calle dei Orbi, presso la casa della nonna, ma lì non c’è alcuna targa che lo ricordi.

L’idea di valorizzare la figura di Casanova sta guadagnando terreno grazie anche all’impegno di figure come Mauro Rigoni, proprietario di Palazzo Zaguri, che ospiterà un museo dedicato alla vita del celebre veneziano. La Fondazione Casanova, con sede a Palazzo Zaguri, si impegna nella diffusione e valorizzazione della figura di Casanova, cercando di restituirgli l’importanza storica e culturale che merita. Si leggono sempre nel ‘Corriere della Sera’ le parole di Mauro Rigoni: “In questo Palazzo Casanova era di casa perché Pietro Zaguri era suo mecenate. Non c’è luogo migliore per ricordarlo”.