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Venezia, Palazzo Malipiero comprato dall'imprenditore Berggruen

Dopo la Casa dei Tre Oci e Palazzo Diedo, sempre a Venezia, l'imprenditore Nicolas Berggruen ha acquistato anche Palazzo Malipiero: ecco cosa ne farà

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Palazzo Malipiero

Non c’è dubbio che Venezia abbia conquistato il suo cuore: Nicolas Berggruen, imprenditore e filantropo parigino, ha deciso di fare il suo terzo acquisto nella Laguna, mettendo le mani su Palazzo Malipiero. L’edificio monumentale, che ha un meraviglioso affaccio sul Canal Grande, si prepara così ad affrontare un nuovo capitolo della sua affascinante storia. Scopriamo qualcosa in più.

Palazzo Malipiero, l’ultimo acquisto

Conosciuto anche come la Ca’ Granda de’ San Samuel per via delle sue notevoli dimensioni, Palazzo Malipiero si trova nel sestiere di San Marco ed è affacciato sul Canal Grande. È stato costruito tra il X e l’XI secolo, passando di mano in mano nel corso degli anni, legandosi anche a numerosi personaggi storici di spicco. Pare sia stato, ad esempio, frequentato per molto tempo da Giacomo Casanova, tanto che al suo interno ospita un museo dedicato al famoso seduttore. Particolarmente affascinante è il giardino che circonda la dimora, un vero e proprio parco scenografico con tanto di statue.

Di recente, il palazzo è appartenuto all’imprenditrice e gallerista Francesca Barnabò, che ora lo ha venduto a Berggruen. In realtà, il filantropo parigino ha acquistato solamente il piano nobile, con diritto di usufruire del giardino che si sporge sul Canal Grande. Le sue intenzioni sono quelle di trasformare la magione nella sua abitazione personale, un luogo speciale dove fermarsi ogniqualvolta giunge a Venezia per i suoi interessi. In effetti, Nicolas Berggruen è ormai strettamente legato alla città lagunare, visto che nel giro di pochi anni vi ha comprato ben tre edifici.

Berggruen, le sue proprietà a Venezia

Palazzo Malipiero non è dunque l’unico acquisto effettuato dall’imprenditore in quel di Venezia. Prima è toccato a Palazzo Diedo, che si trova nel sestiere di Cannaregio: eretto all’inizio del ‘700, ha ospitato una scuola elementare e poi il Tribunale di Sorveglianza, ma ormai da tempo era in disuso. Berggruen ha intenzione di trasformarlo in un nuovo polo di arte contemporanea, che accoglierà un vasto spazio espositivo e un’area di incontro per gli artisti. Attualmente in fase di restauro, il palazzo dovrebbe aprire i battenti nel 2024, in occasione della Biennale delle Arti Visive.

Poco dopo, Berggruen ha deciso di acquistare la Casa dei Tre Oci, che invece è situato alla Giudecca. Apparteneva alla Fondazione di Venezia, ad eccezione dell’ultimo piano che è di proprietà dell’architetto Luca Bombassei. Qui, il filantropo ha inaugurato la prima sede europea del Berggruen Institute, un istituto di ricerca che affronta le sfide globali del XXI secolo. In questo spazio, si terranno incontri periodici con tante figure di spicco a livello mondiale, per trovare nuove soluzioni ai problemi politici, economici e sociali del pianeta.

Nicolas Berggruen non è ancora riuscito ad ottenere, però, la proprietà dell’intera Casa dei Tre Oci. Come già visto, l’ultimo piano continua ad essere in mano alla famiglia Bombassei, che non sembra affatto intenzionata a vendere. Anzi, già più volte l’architetto ha formulato una proposta d’acquisto per diventare proprietario di tutto il palazzo. Per il momento, dunque, l’imprenditore deve accontentarsi ed eventualmente sfruttare un’ala di Palazzo Diedo per ospitare alcuni incontri del suo istituto di ricerca.