"Pistole ad acqua contro i turisti a Venezia": è polemica
A Barcellona gli abitanti, a causa dell'overtourism, hanno usato pistole ad acqua contro i turisti ma l'idea potrebbe arrivare anche a Venezia
Una nuova polemica sta interessando la città di Venezia dato che un consigliere comunale di opposizione avrebbe lanciato una provocazione sui social: organizzare a Venezia attività di protesta come avvenuto a Barcellona. La proposta è stata molto criticata perché nella città spagnola i cittadini per protesta contro l’overtourism hanno deciso di usare pistole ad acqua contro i turisti.
Venezia come Barcellona: pistole ad acqua contro i turisti
L’Italia è un paese straordinario con un patrimonio culturale unico, paesaggi naturali meravigliosi e città d’arte dalla lunga storia. Tutto questo ha reso la nostra penisola una meta famosa anche a livello internazionale con numerosi turisti che vengono anche dall’estero per conoscere e ammirare le nostre bellezze. Tra le città più note e più ambite c’è sicuramente Venezia e la sua laguna.
Questo territorio tanto affascinante quanto fragile è da anni colpito da overtourism, ovvero l’affollamento turistico che causa pesanti danni a un ecosistema già molto fragile. Questo è purtroppo un tema molto sentito in questi giorni che interessa diverse località, non solo italiane. A Barcellona, ad esempio, è stata organizzata dalla popolazione una manifestazione contro il turismo di massa e i partecipanti hanno deciso di usare le pistole ad acqua contro i turisti. Così i visitatori che camminavano lungo La Rambla (la via principale di Barcellona) o erano seduti a un locale si sono visti spruzzare addosso getti d’acqua. La protesta è stata organizzata dall’Assemblea de Barris pel Decreixement Turístic (ABDT) che sostiene come i cittadini risentano molto in negativo di questi flussi record di turisti perché nella realtà non ne traggono alcun vantaggio. Il cittadino medio di Barcellona, infatti, non avrebbe alcun beneficio ma solo disagi nell’aumento dei prezzi di alloggi e servizi e più in generale un aumento dei costi della vita.
L’attività dei protestanti spagnoli, però, sembra essere piaciuta in Italia, in particolare a Venezia dove il consigliere comunale di opposizione Giovanni Andrea Martini ha lanciato l’idea di organizzare una protesta simile anche nella città lagunare. Con un post nei social ha proposto di realizzare una manifestazione con pistole ad acqua in città magari a settembre per sensibilizzare maggiormente sull’argomento. Più che una proposta è sembrata una provocazione ma la cosa ha suscitato comunque molte polemiche e critiche da parte di esponenti dell’opposizione e di rappresentanti delle categorie che vivono proprio di turismo.
Troppi turisti a Venezia: il ticket potrebbe aumentare
Per combattere l‘alta affluenza turistica, soprattutto quello dei turisti “mordi e fuggi”, l’amministrazione comunale di Venezia ha introdotto dal 2024 un ticket di ingresso alla laguna. Questo è da acquistare solo in determinate giornate dell’anno che sono definite come da “bollino nero” perché si prevede un alto flusso di turisti in arrivo.
Una recente ricerca condotta da Demoskopika mostra Venezia come una delle mete italiane più afflitte dall’overtourism. Il parametro usato per studiare la situazione è l’Indice Complessivo di Sovraffollamento Turistico (ICST) che tiene conto di 5 indicatori: la densità turistica, la densità ricettiva, l’intensità turistica, l’utilizzazione lorda e la quota di rifiuti urbani attribuibili al settore turistico. Nonostante ci siano già dei “trucchi” per evitare di pagare il contributo, per ora il ticket di ingresso a Venezia è di 5€ ed è dovuto solo ai visitatori giornalieri. Con questo possono accedere al centro storico e alle isole di Murano, Burano e Torcello.
Tuttavia, il numero dei turisti anche con l’imposta di ingresso non sembra essere migliorato tanto che secondo quanto riportano i giornali l’assessore al Turismo Simone Venturini avrebbe parlato di aumentare il prezzo del contributo proprio per evitare di finire come Barcellona. Le parole dell’assessore in merito sono state riportate dal ‘Gazzettino’: “Venezia è ancora troppo a buon mercato, penso a un contributo d’accesso in versione rafforzata per mettere un freno all’eccesso di turismo. Altrimenti finiamo come in Spagna”.
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