Taxi in rivolta: ecco cosa succede in città
Scioperi ed assemblee dei tassisti contro Uber. Stato di agitazione e auto bianche ferme in alcune città. Ecco cosa succede
I tassisti incrociano di nuovo le braccia contro Uber. Ad accendere la miccia della protesta contro il trasporto abusivo, questa volta, è stata una norma contenuta nel maxiemendamento al decreto Milleproroghe approvato dal Senato il 15 febbraio, che prevede la proroga del termine per l’emanazione del decreto del Ministero dei Trasporti atto ad impedire l’esercizio abusivo del servizio taxi e Ncc, da parte di imprese e conducenti non autorizzati.
Per i tassisti e le organizzazioni sindacali di categoria, l’emendamento favorirebbe servizi come la multinazionale californiana Uber o il noleggio senza conducente. La norma, a firma della senatrice PD Linda Lanzillotta, approvata dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato, rinvia a fine anno il termine entro il quale il Ministero delle Infrastrutture dovrà emanare un provvedimento che impedisca l’esercizio abusivo dei taxi, regolamentando il servizio delle auto da noleggio con conducente (NCC).
Martedì 21 febbraio, il Ministero dei Trasporti convocherà tutte le sigle sindacali per affrontare le problematiche del settore. Intanto, in diverse città è scoppiata la rivolta dei taxi.
Intanto, in alcune città i taxi si sono fermati. A Roma, la protesta spontanea dei tassisti va avanti e la città è in preda al caos. Niente auto bianche a Termini, Fiumicino e Ciampino. Nella giornata di giovedì 16, su Corso Rinascimento, a un passo dal Senato, la circolazione è stata fermata e le linee degli autobus sono state deviate. Le assemblee continuano nella giornata di venerdì, in alcuni dei posteggi principali della capitale. Sebbene i tassisti siano presenti, non garantiscono il servizio, se non quelli in urgenza, come le corse per gli ospedali o per le persone disabili e anziane.
“Il ministro Delrio ha convocato i rappresentanti di categoria per martedì – ha dichiarato il sindacalista Nicola Di Giacobbe, della Unica Cgil di Roma –. Nelle assemblee noi stiamo cercando di spiegare questo ai colleghi che sono disorientati, per invitarli a riprendere il servizio. Poi, in base agli impegni concreti che il ministro prenderà martedì, decideremo il da farsi. Chi ha interesse a creare il caos non siamo noi ma le multinazionali”, conclude.
La protesta dei tassisti continua anche a Milano. Anche nella giornata di venerdì, i tassisti vanno avanti con lo sciopero e le assemblee spontanee davanti alla Stazione Centrale e agli aeroporti di Linate e Malpensa. Lo sciopero non sta però provocando particolari disagi ai cittadini, che ripiegano su affollatissimi mezzi pubblici.
A Torino, invece, il servizio delle auto bianche è ripreso regolarmente, dopo le proteste dei tassisti che, giovedì 16 febbraio, hanno invaso piazza Castello, creando disagi alle stazioni ferroviarie e all’aeroporto di Torino-Caselle. Tuttavia, la protesta dei tassisti torinesi non si ferma. Lunedì 20 è prevista l’assemblea della categoria; inoltre, una delegazione di tassisti potrebbe andare a Roma, il 21 febbraio, giorno della convocazione al Ministero dei Trasporti.
Anche a Firenze, il servizio taxi è tornato regolare, salvo qualche astensione dal lavoro individuale, dopo il presidio di protesta davanti alla Prefettura che ha portato alla sospensione in larga parte del servizio, creando molti disagi in città.
Garantiscono il servizio anche i tassisti di Napoli, che restano in attesa del vertice convocato a Roma per martedì prossimo. Permane dunque, nel capoluogo campano, lo stato di agitazione. “Significa che siamo pronti da un momento all’altro a scioperare”, spiega uno dei rappresentanti dei tassisti di Napoli.
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