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Case a 1 euro a Taranto: avviato il terzo bando

Per la terza volta la cittadina di Taranto ha aderito all'iniziativa "Case a 1 euro" con l'obiettivo di ripopolare l'area della Città Vecchia

Case a 1 euro a Taranto

Il progetto “Case a 1 euro” si sta diffondendo sempre più in Italia con enorme successo. Lo scopo di questa iniziativa è quella di ripopolare cittadine e borghi che stanno subendo il fenomeno dell’emigrazione e dello spopolamento.
La città pugliese di Taranto per la terza volta negli ultimi anni ha deciso di partecipare nuovamente a questo bando.

Case a 1 euro: Taranto aderisce per la terza volta

Taranto è una cittadina della Puglia meridionale soprannominata la “Città dei due mari” per la sua posizione a cavallo di Mar Grande e Mar Piccolo. La città è formata da tre diverse parti: il borgo antico o città vecchia, il Borgo Umbertino e il quartiere industriale. La zona della città vecchia ha vissuto in passato fenomeni di emigrazione e spopolamento con case che venivano abbandonate ed erano in situazioni di degrado. Per questo il comune aveva deciso nel 2020 di aderire al progetto “Case a 1 euro”. Dopo il successo della prima edizione, l’amministrazione comunale aveva disposto l’anno seguente di aprire nuovamente un secondo bando che anche in quel caso era stato ben accolto. In totale nelle edizioni 2020 e 2021 sono stati diversi gli edifici acquistati che ora sono in fase di ristrutturazione. Per questo dopo la riuscita delle precedenti edizioni il Comune di Taranto ha pubblicato il terzo bando di vendita di case della città vecchia al costo simbolico di un euro.

Questa volta sono tre i lotti in vendita per l’edizione 2023 e si tratta di immobili di grandi dimensioni e di pregio attualmente di proprietà dell’Ente Civico. Si legge nel bando condiviso dal comune : “I fabbricati oggetto del bando sono posizionati in zone di pregio, su direttrici destinate a diventare il cuore della rinascita della città vecchia.” I lotti in vendita sorgono, infatti, in prossimità alle arterie principali del borgo antico ed al Polo Universitario. Sempre nel bando si legge che l’obiettivo perseguito è quello del ripopolamento e della rivitalizzazione del sistema socioeconomico della città vecchia, attraverso azioni di recupero e di valorizzazione degli immobili, mediante la creazione di una rete abitativa, oltre che turistico‐ricettiva diffusa. Coloro che acquisteranno un immobile avranno l’obbligo entro un anno di consegnare i titoli abitativi e le autorizzazioni necessarie mentre i lavori di ristrutturazione dovranno essere conclusi entro il tempo massimo di tre anni dalla data di rilascio del titolo abilitativo edilizio.

Il successo del progetto “Case a 1 euro” in Italia

L’iniziativa “Case a 1 euro” sta spopolando in tutta Italia. È di qualche mese fa la notizia che il piccolo comune siciliano di Gangi dopo essere stato eletto come «borgo più bello d’Italia» ha aderito al programma “Case a 1 euro”. La cosa ha avuto risalto internazionale tanto che non solo il New York Time ha elogiato questa cittadina ma qui sono giunte anche truppe televisive dalla Cina e dal Giappone.
Gangi non è l’unico caso di successo. Altre cittadine che hanno aderito di recete all’iniziativa sono Canistro, in provincia de L’Aquila e Palma di Montechiaro, in provincia di Agrigento. A Canistro, piccolo borgo marsicano, l’amministrazione spera così di recuperare gli immobili abbandonati per destinarli a finalità abitative e turistico ricettive. Palma di Montechiaro, invece, è una cittadina famosa perché ha ispirato l’ambientazione dell’opera Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa. Qui il bando non prevedeva solo la ristrutturazione di abitazioni, ma anche l’avvio di nuove attività commerciali che possono così dare un nuovo slancio al borgo.