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Stretta dei morti, il vicolo segreto nel centro di Milano

La "Stretta dei morti" è vicolo nel centro di Milano che ospita la Chiesa di San Bernardino alle Ossa dove si può ammirare una Cappella Ossario

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chiesa San Bernardino

Non tutti sanno che in pieno centro a Milano non lontano da Piazza Duomo si trova la “Stretta dei morti”, un vicolo segreto che ospita una particolare Cappella Ossario.

La “Stretta dei morti”

La “Stretta dei morti” è una via del centro della città di Milano che ora è conosciuta come «Vicolo di San Bernardino» perché conduce alla Chiesa di San Bernardino alle Ossa. Per raggiungerla è possibile partire da Piazza Duomo, cuore della città di Milano. Una volta qui dirigetevi verso il Palazzo Reale e percorrete prima via Palazzo Reale e poi Via Larga fino a raggiungere Piazza Santo Stefano. Qui, tra la Chiesa di San Bernardino alle Ossa e la Basilica di Santo Stefano Maggiore, si trova la “Stretta dei morti”. Questa via silenziosa e poco trafficata non sembra nemmeno un vicolo di Milano, dato che non rientra tra le vie più turistiche caratterizzate dalle folle che riempiano di solito Piazza Duomo e la Galleria Vittorio Emanuele II.

Appena entrate lungo la via nel muro della Chiesa di San Bernardino si può notare una cavità di marmo dove si legge l’iscrizione «Date e vi sarà dato». Una citazione ripresa dai vangeli che indica come quella nicchia sia stata installata per la raccolta delle offerte. Sopra la scritta si trovano due teschi che sono un preludio a quello che si può trovare all’interno della Chiesa di San Bernardino. La via, infatti, era un tempo chiamata “Stretta dei morti”, ovvero Vicolo dei Morti, perché qui sorgeva un antico cimitero.

La Chiesa di San Bernardino alle Ossa

La Chiesa di San Bernardino alle Ossa conosciuta anche come San Bernardino ai Morti non è una tappa che in molti inseriscono durante un viaggio alla scoperta del capoluogo lombardo. Nonostante sia poco conosciuta, la Chiesa vale sicuramente una visita soprattutto per la Cappella Ossario le cui pareti sono interamente ricoperte da ossa. Per quanto detta così questa cosa possa sembrare macabra, in realtà il risultato finale è eccezionalmente artistico. Tutte le ossa presenti sono state disposte a decorazione delle porte e delle mura della cappella con un rigore e una logica che non trasmette il senso di macabro ma la grazia dello stile rococò. I teschi e le ossa presenti sono stati recuperati da tutte le persone decedute presso l’ospedale che un tempo si trovava in quest’area. Qui, infatti, già attorno al 1145 vennero edificati un ospedale e un cimitero per seppellirvi coloro che morivano presso questo nosocomio.

Tuttavia, con il passare del tempo, lo spazio cimiteriale è risultato insufficiente per accogliere tutti i corpi, così in fondo al cimitero venne costruita una camera per riunirvi le ossa. Con il tempo il cimitero venne soppresso e nella camera vennero riunite anche le ossa di coloro che erano stati lì sepolti. L’Ossario che possiamo ammirare oggi risale al 1695 e per decorare la sua cappella è stato ingaggiato Sebastiano Ricci, precursore del Tiepolo, che ha introdotto la pittura veneta barocca a Milano. In seguito, le pareti dell’edificio sono state quasi completamente ricoperte da teschi e ossa. All’interno è presente anche un altare realizzato in marmi pregiati che ospita una statua di Nostra Signora Dolorosa de Soledad (Santa Maria Addolorata). Nel 1738 re Giovanni V del Portogallo in visita alla Cappella rimase così stupito che decise di replicarla identica nel suo paese. Così a Évora, vicino a Lisbona, si trova la Capela dos Ossos.