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Straordinaria scoperta, rispunta il Tiziano perduto: quanto vale

È stato riconsegnato allo Stato Italiano il capolavoro di Tiziano ritrovato dopo vent'anni: l'opera, che si credeva perduta per sempre, era uscita illegalmente dal Paese

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Il Tiziano perduto: quanto vale

Lo straordinario ritrovamento riguarda un’opera d’arte che si credeva perduta per sempre. Il “Ritratto di gentiluomo con berretto nero”, dipinto attribuito a Tiziano Vecellio, aveva fatto perdere le sue tracce agli inizi del Duemila, quando fu esportato illegalmente in Svizzera.

Dopo una delicata indagine internazionale coordinata dal Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Torino, la preziosa opera del maestro del Cinquecento torna in mano dello Stato italiano per poter essere nuovamente studiata ed esposta al pubblico.

La storia del dipinto perduto

Il Tiziano ritrovato è stato riconsegnato allo Stato nel corso di una cerimonia ufficiale che si è tenuta a Palazzo Chiablese, a Torino, il 19 maggio 2022.

Il dipinto oggetto dello straordinario ritrovamento, che si credeva perduto per sempre, è stato rinvenuto dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimoniale di Torino all’interno di un laboratorio dell’Astigiano, in cui era stato trasferito per l’esecuzione di alcuni esami diagnostici.

Come ha spiegato il Generale Roberto Riccardi nel corso della cerimonia di riconsegna, il dipinto è considerato perduto sin dal 2003, anno in cui fu esportato illecitamente in Svizzera.

L’indagine che ha portato al ritrovamento del capolavoro di Tiziano dopo quasi vent’anni d’oblio è iniziata nel 2020, quando una coppia di collezionisti piemontesi ha comunicato all’Ufficio Esportazione di Torino il rientro del dipinto in Italia per eseguire alcune delle indagini di laboratorio cui vengono sottoposte le opere d’arte di grande valore.

Il capolavoro di Tiziano, però, era stato esportato senza i permessi necessari da parte della Soprintendenza, ed era quindi vincolato a rimanere in Italia: il trasferimento all’estero di beni culturali e oggetti di interesse storico e artistico può avvenire infatti, secondo la legge italiana, soltanto in presenza attestato di libera circolazione o di una licenza di esportazione.  Dopo il sequestro del dipinto, scattato nel giugno del 2021, è quindi seguita la confisca – che nei giorni scorsi ha restituito il Tiziano ritrovato allo Stato Italiano.

Restano, a contorno della vicenda, vent’anni di misteri: i reati commessi sono caduti in prescrizione, perciò è probabile che la verità sui vari trasferimenti del Tiziano ritrovato non verrà mai ricostruita in sede di indagine, lasciando aperte le possibili domande sul suo rientro in Italia.

Quanto vale il Tiziano ritrovato

Il “Ritratto di gentiluomo con berretto nero” raffigura un giovane uomo visto di tre quarti, come nella tradizione del ritratto rinascimentale e di maniera del Cinquecento italiano. Il gentiluomo ritratto da Tiziano Vecellio emerge da un fondo scuro rivolgendo lo sguardo oltre l’orizzonte della tela, ha la barba rossa e un berretto nero.

Quella rinvenuta dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Torino – attribuita a uno dei maestri indiscussi dell’arte del Cinquecento – è un’opera di eccezionale pregio, con un valore stimato di 7 milioni di euro e destinata ad essere esposta nei nostri musei.

Tiziano, nato a Pieve di Cadore tra il 1488 e il 1490, conquistò la sua fama in vita realizzando opere e ritratti dall’intensità mai vista prima, dominate da un uso teatrale e drammatico del colore.

Il maestro divenne pittore ufficiale della Serenissima nel 1516, ma nel corso della sua lunga vita ottenne commissioni anche dai Gonzaga e da Federico II, e fu chiamato a realizzare diversi ritratti ufficiali dell’imperatore Carlo V.

All’opera di Tiziano, che è tra gli artisti italiani più amati e studiati in tutto il mondo, sono dedicate intere sale del museo più visitato in Italia nel 2021. I ritratti del maestro del Cinquecento sono anche protagonisti della grande mostra “Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento Veneziano”, visitabile fino al 5 giugno 2022 a Palazzo Reale, a Milano.