Sotto Trieste c'è una piccola Berlino scavata per i nazisti
Nei sotterranei di Trieste si sviluppa un dedalo di cunicoli sterminato: durante la seconda guerra mondiale era quartier generale di nazisti
Nelle profondità di Trieste si nasconde un pezzo di storia della Seconda Guerra Mondiale. Al di sotto della superficie della città, dove si svolge placida e tranquilla la routine quotidiana di centinaia di triestini, si dispiega un dedalo di gallerie e cunicoli che durante il terribile conflitto erano rifugio antiaereo e quartier generale del comando generale delle SS da cui, a seguito dell’armistizio dell’ 8 settembre, si gestivano le operazioni belliche volte al contenimento dell’avanzata alleata a ridosso della linea gotica.
Visitare oggi la “Kleine Berlin”, la piccola Berlino che si sviluppa nelle profondità del capoluogo del Friuli-Venezia Giulia, è un’esperienza che rievoca ricordi sopiti ma mai dissolti di un conflitto devastante. Utilizzata come ricovero per sfuggire ai frequenti bombardamenti, la grande sala ipogea che apre il tour attraverso le viscere di Trieste, racconta di un periodo in cui i cittadini si accalcavano presso le gallerie per salvarsi dalle esplosioni che hanno raso al suolo buona parte degli edifici dell’epoca.
Le panche di legno, i servizi igienici e l’infermeria utilizzati da donne, uomini e bambini che cercavano riparo dalle atrocità della guerra, sono rimaste intatte, così come venivano utilizzate dalla popolazione cittadina che cercava di riappropriarsi delle proprie abitudini e di una parvenza di normalità mentre la propria città subiva le conseguenze dei bombardamenti.
Un’altra zona dei sotterranei, ben separata da quella adibita per i civili, fungeva da nevralgico centro di controllo per l’esercito nazista. Armi e rifornimenti erano stipate ordinatamente negli ampi spazi costruiti in vista della guerra a diversi metri di profondità della città che mescola caratteri mediterranei a quelli mittleuropei.
Sorprendente la rete di cunicoli che si estende per diversi centinaia di metri quadrati al di sotto della superficie cittadina: qui erano dislocati numerosi e importanti ambienti, come uffici, depositi e dormitori, ma anche una lunga galleria che raggiungeva direttamente villa Ara, abitazione di Odilo Globočnik, ufficiale delle SS e supervisore della costruzione di diversi campi di concentramento in Polonia, cui venne affidata la gestione della zona d’operazione del Litorale Adriatico.
Ambiente umido, buio, una catasta di oggetti che rievocano un tempo passato ma ancora vivo nell’immaginario collettivo di chi ha vissuto la guerra e ne ha conosciuto la crudeltà tramite i libri di scuola, la Klein Berlino continua tutt’oggi a suscitare disturbanti emozioni nell’animo dei visitatori che ogni fine del mese, di venerdì, esplorano questi luoghi grazie alla dedizione del Club Alpino Triestino che offre visite guidate ai gruppi di persone desiderosi di conoscere la storia nascosta di Trieste.
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