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Smog, l'impatto del lockdown su 5 città italiane

Come il lockdown causato dalla pandemia di Covid-19 ha influito sullo smog del nostro Paese: il rapporto sull'inquinamento in 5 città italiane

Uno studio pubblicato sulla rivista Urban Climate dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio Nazionale delle ricerche, rivela che il lockdown dovuto alla pandemia di Covid-19 ha ridotto l’inquinamento atmosferico in Italia.

La ricerca ha raccolto dati in cinque città italiane presenti in diverse zone della Penisola: Aosta, Milano, Bologna, Roma e Taranto. Lo studio evidenza una drastica diminuzione nell’emissioni delle polveri sottili PM10 e delle poveri sottilissime PM 2.5 tra il 24 febbraio e il 4 maggio del 2020, un arco di tempo caratterizzato dal lockdown.

A influenzare i risultati sono anche le diverse condizioni meteo e climatiche delle aree urbane analizzate: nonostante ciò, la tendenza è comunque al ribasso. Ad Aosta, per esempio, si è registrato un calo del 52% di polveri sottili PM10 e una riduzione del 46% delle polveri sottilissime PM 2.5.

Lockdown e smog: i dati sull’inquinamento in 5 città d’Italia

L’obiettivo dello studio, realizzato in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, Arpa Lazio, Enea, Val d’Aosta, Serco e Aria-Net, era quello di analizzare l’impatto delle restrizioni alla mobilità del lockdown sulla qualità dell’aria nel nostro Paese.

Utilizzando i fotometri, sono state misurate le proprietà ottiche degli aerosol, ovvero lo spessore ottico delle polveri che è indice della torbidità della colonna atmosferica. Con gli spettrometri e con i dispositivi satellitari, inoltre, sono stati analizzati gli standard di concentrazione di biossido di azoto nell’intera colonna d’aria, insieme alle concentrazioni al suolo delle polveri, del benzene e del biossido Black Carbon.

I parametri misurati nelle diverse città sono stati messi a confronto con i dati rilevati nel periodo di riferimento che va dal 2015 al 2019, escludendo giorni caratterizzati da eventi di trasporto a lungo raggio, come il fumo proveniente dagli incendi dall’Europa orientale e dal Montenegro e le polveri dall’area del Caspio e dal Sahara.

La riduzione dell’inquinamento non riguarda solamente le polveri sottili: stando alla ricerca, infatti, lo spessore ottico è diminuito del 70% ad Aosta e del 50% a Roma, inserita tra le città più sostenibili d’Europa nella classifica del Sustainable European Cities Index redatto da Schroders. Per quanto riguarda il Black Carbon invece, si registra un calo con un picco massimo del 77% in meno nella città di Aosta e un minimo del 25% in meno a Milano.