Slow Food, nasce il presidio Fagiolo della regina di Gorga
Il fagiolo della regina di Gorga diventa nuovo presidio Slow Food: l'ecotipo è un'eccellenza del comune di Stio in Cilento, provincia di Salerno
Nasce il presidio Slow Food del Fagiolo della regina di Gorga, legume tipico del Cilento, coltivato nella frazione del Comune di Stio in provincia di Salerno.
A renderlo noto è stata l’associazione internazionale no profit Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus attraverso il proprio sito ufficiale. Il legume è un’eccellenza di Gorga, un antico borgo situato nella parte interna del Cilento, una delle mete più apprezzate della Campania che, per far ripartire il turismo dopo la prima fase dell’emergenza Coronavirus, ha deciso di proporre gli Holiday Bond, dei voucher da acquistare a prezzi scontati per le vacanze future.
La frazione del comune di Stio si trova a 600 metri di altitudine in un’area caratterizzata dalla presenza delle sorgenti del fiume Alento e da terreni montani e collinari, in prevalenza argillosi e molto ricchi di acque sorgive.
Il Fagiolo di Gorga è da sempre una delle specie maggiormente coltivate nella zona meridionale della Campania. Nel corso dei secoli è stato isolato un particolare ecotipo: il Fagiolo della regina di Gorga. Questo nome altisonante è legato alla leggenda secondo la quale il fagiolo era molto gradito alla regina di Napoli Maria Carolina d’Asburgo.
Questo legume è coltivato da tempo immemore da tutte le famiglie di Stio e da quelle dei paesi confinanti Magliano Vetere, Campora, Orria e Gioi: come le castagne, è ideale sia per il piccolo commercio che per sopravvivere ai lunghi inverni montani.
La forma del Fagiolo di Gorga, prodotto entrato a far parte dei nuovi presidi Slow Food d’Italia, è tondeggiante. Il suo colore è bianco perlaceo e la polpa del legume appare compatta con la cuticola sottile: tutte caratteristiche che ne assicurano la dolcezza e una elevata digeribilità.
Il portamento rampicante è una delle peculiarità della pianta: può superare anche i tre metri di altezza e si adatta molto bene a diversi tipi di terreno, anche se predilige quelli profondi, freschi, ben drenati e non troppo compatti. Di solito il Fagiolo regina viene seminato all’inizio dell’estate, normalmente durante i primi giorni del mese di luglio e viene poi raccolto in autunno.
Il disciplinare di produzione prevede che la selezione e la riproduzione delle sementi sia fatta dai coltivatori stessi e vieta tassativamente la coltura in serra o fuori suolo, l’uso di prodotti chimici di sintesi per fertilizzazione e per la difesa.
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