Dagli Usa tornano in Italia seicento opere d'arte trafugate
Dagli Stati Uniti tornano in Italia seicento opere d'arte trafugate: si tratta di beni dal valore complessivo stimato di circa 60 milioni di euro
In Italia sono tornate 600 opere d’arte rimpatriate dagli Stati Uniti d’America dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale: in prevalenza si tratta di opere di antiquariato, beni archivistici, numismatici e archeologici, dal valore complessivo stimato in circa 60 milioni di euro.
In Italia tornano 600 opere d’arte dagli Stati Uniti
Per riportare le opere d’arte in Italia sono state necessarie diverse indagini dei militari dell’Arma per la Tutela del Patrimonio Culurale, insieme a diverse procure nazionali coadiuvate dal New York District Attorney’s Office e dall’Homeland Security Investigations statunitense.
Nell’azione che ha permesso il ritorno dei beni nel nostro Paese, è stato molto importante anche il contributo di uno strumento tecnologico, la ‘Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti‘ che costituisce il più grande archivio al mondo di opere d’arte rubate.
Come riferito dall’Agi, tra le opere tornate in Italia ci sono diversi beni archeologici del periodo che va dal IX Secolo avanti Cristo al II Secolo dopo Cristo, oggetto di scavi clandestini nelle zone del Centro e del Sud d’Italia e di furti avvenuti in chiese, musei ed edifici privati.
La reazione del Ministro Sangiuliano
Gennaro Sangiuliano, il Ministro della Cultura, ha accolto con grande entusiasmo la notizia del rientro delle opere d’arte in Italia:
“Oggi è una bellissima giornata per il patrimonio culturale della nazione per il rientro in patria di centinaia di opere d’arte sottratte ed esportate illecitamente all’estero – le parole di Sangiuliano riportate da ‘Agi’ – riportare in Italia questi beni permetterà anche di sanare tante ferite che si sono aperte negli anni nei territori dove sono stati trafugati, privando le comunità di pezzi importanti della loro identità”.
Il Ministro della Cultura Sangiuliano ha anche ricordato “l’insostituibile azione dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale” nell’operazione che permette il ritorno delle opere d’arte in Italia, e anche l’importanza l’importanza della Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti del Mic, ha spiegato che rappresenta “il più grande archivio al mondo di beni d’arte rubati, con informazioni su oltre 7 milioni di oggetti censiti, di cui oltre 1.3 milioni di opere da ricercare”.
Grande soddisfazione anche da parte di Gianmarco Mazzi, il sottosegretario alla Cultura: “Il rientro in Italia di beni culturali di tale importanza, sia per la loro consistenza numerica che per il valore storico-artistico, è un altro traguardo significativo – ha dichiarato Mazzi – oltre a essere opere d’arte di inestimabile valore rappresentano l’alta espressione della nostra storia, della nostra cultura e della nostra identità nazionale”.
L’elenco di beni tornati in Italia è vasto: si va da un grande calderone bronzeo di epoca orientalizzante decorato con teste di grifo, ad antiche lastre etrusche dipinte, passando da preziosi oggetti come una corona in oro e alcune coppe cesellate in argento.
I reperti riportati in Italia sono protagonisti di un’esposizione temporanea allestita preso l’ICR che nei prossimi giorni potrà essere visitata dagli studenti di alcuni istituti scolastici italiani: il direttore generale Musei, Massimo Osanna, ha definito l’esposizione un’occasione per “continuare a stimolare la sensibilità dei giovani nei confronti di temi fondamentali quali la legalità e il valore del nostro patrimonio”.
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