Scompare l’ecomostro di Bagnoli, la zona industriale di Napoli si rifà il look
Un parco, chilometri di spiaggia, piste ciclabili e nuove stazioni, la vecchia area industriale di Bagnoli si prepara alla resurrezione
Bagnoli risorgerà presto dalle proprie ceneri industriali. Sede di uno dei più importanti insediamenti produttivi del Sud Italia, per tutto il XX secolo il quartiere napoletano affacciato sul golfo di Pozzuoli ha ospitato le acciaierie dell’Ilva, conosciuta anche come Italsider, fino alla dismissione avvenuta nei primi anni ’90.
Da allora “l’impero di pura materia e pura potenza” come la descrisse lo scrittore Guido Ceronetti, ha atteso a lungo un piano di riqualificazione che finalmente si tramuta in realtà e potrebbe entro il 2024 fare di Bagnoli un polo di eccellenza. Il territorio confinante con Posillipo, Pianura e Pozzuoli ospita già la Città della Scienza, il Museo del Mare e testimonianze archeologiche di grande pregio, come la grotta romana di Seiano. Il pontile utilizzato un tempo per il carico e scarico di materiali industriali diventata la passeggiata a mare più lunga d’Europea, con ben 900 metri di percorrenza. La voglia di rinascita, insomma, non è mai mancata.
Da polo industriale d’eccellenza a rinomata meta turistica, questa l’idea alla base della sinergia tra Governo, Comune di Napoli e Regione Campania che firmano ora un accordo per la riqualifica totale della zona. Il progetto prevede la costruzione di binari del treno interrati con una stazione che affaccia sul mare, sette chilometri di piste ciclabili e la realizzazione di una lunga spiaggia. È prevista, inoltre, la demolizione del circolo Ilva, una delle ultime testimonianze del passato industriale della zona, e la costruzione di alberghi affacciati sul golfo di Napoli. Tempo di realizzazione per la metamorfosi? Appena 7 anni. L’accordo prevede che i lavori vengano terminati entro il 2024.
Claudio De Vincenti, ministro del Mezzogiorno, Vincenzo De Luca, governatore della Regione Campania e Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, sono riusciti a trovare un accordo, tutt’altro che scontato, per donare alla zona un futuro che mira a intercettare notevoli flussi turistici e ad esaltare il potenziale di porzione di Napoli da sempre desideroso di rientrare nel circolo virtuoso dell’economia italiana e della proposta d’eccellenza. Il programma di risanamento ambientale e rigenerazione urbana è frutto di un accordo politico che gioverà all’intera Penisola e recupererà un ampio territorio da donare all’offerta turistica.
L’anno prossimo si inizia con la bonifica del terreno, dopo di ciò ci saranno almeno 6 anni di lavori per realizzare le infrastrutture e completare, in vista del 2024 il parco, le aree archeologiche e tutti i nuovi edifici previsti nel progetto.
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