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Uno schizzo di Michelangelo all'asta: spunta il prezzo

Sembra un semplice scarabocchio ad inchiostro, ma appartiene a Michelangelo Buonarroti: lo schizzo finisce all'asta, e la cifra è davvero notevole

Schizzo di Michelangelo

Michelangelo Buonarroti, pittore, scultore e architetto, è stato uno dei più grandi artisti di tutti i tempi e il protagonista del Rinascimento italiano: le sue opere hanno un valore inestimabile, e alcune di esse si possono tranquillamente definire la massima espressione artistica della loro epoca. Non sorprende, dunque, che qualsiasi cosa provenga dalle talentuose mani di Michelangelo possa essere ritenuto un vero pezzo da collezione. In questo caso, si parla di uno schizzo che, rinvenuto ormai diversi anni fa, solo ora ha un’attribuzione precisa: presto sarà messo all’asta, e il prezzo è davvero notevole. Scopriamo qualcosa in più.

Lo schizzo di Michelangelo Buonarroti

Facciamo un passo indietro: negli anni ’80, alcuni esperti della casa d’aste Christie’s di New York stavano analizzando un dipinto appartenente ad un artista rinascimentale, quando si sono accorti che, sul retro della cornice, vi era nascosto un pezzetto di carta. A prima vista sembrava solamente un foglietto ingiallito con sopra degli scarabocchi ad inchiostro, ma la lettera allegata ha spinto gli studiosi ad indagare meglio, suggerendo infatti che si trattasse di uno schizzo di Michelangelo.

La lettera, datata 3 novembre 1836, era firmata da Cosimo Buonarroti, l’ultimo discendente diretto del grande artista: indirizzata a Sir John Bowring, futuro governatore di Hong Kong, vi si legge che quello riportato è il “saggio allegato” del suo “illustre antenato Michelangelo”. L’opera cui faceva riferimento non è altro che un quadrato con all’interno scritta la parola “simile”, senza alcuna firma o altro dettaglio che ne permetta il riconoscimento della paternità.

Lo schizzo è stato venduto una prima volta da Christie’s a Londra nel 1986: il catalogo indicava la presenza, nel lotto, di un quadrato “probabilmente di mano di Michelangelo”. Tuttavia, ciò non suscitò l’interesse dei collezionisti. Dopo anni di studio, la casa d’aste è ora in grado di confermare che l’opera è davvero appartenente al grande artista rinascimentale italiano, e per questo finirà all’asta ad una cifra molto importante.

Il prezzo d’asta dello schizzo

Gli studiosi di Christie’s affermano che il quadrato sia un Michelangelo al 100%, sebbene non sia firmato. Secondo Stijn Alsteens, esperto responsabile del dipartimento di disegni antichi, l’artista era solito creare una serie di piccoli diagrammi che indicavano il tipo di blocco di marmo di cui avrebbe avuto bisogno durante la realizzazione del suo capolavoro, la Cappella Sistina. Si ritiene dunque che lo schizzo sia uno di questi disegni.

Prima della sua morte, avvenuta a Roma nel 1564, Michelangelo bruciò la maggior parte dei suoi schizzi. Quelli rimasti integri furono lasciati in eredità dalla famiglia alla Casa Buonarroti di Firenze, museo dedicato all’artista. Ma quest’ultimo era solito regalare ai suoi amici dei piccoli frammenti contenenti suoi disegni, e l’opera ora nelle mani di Christie’s potrebbe appartenere proprio a questa categoria.

Lo schizzo di Michelangelo, che ora ha trovato conferma della sua paternità, sta dunque per finire all’asta: verrà battuto nel mese di aprile 2024, e le prime stime parlano di un prezzo iniziale di quasi 10.000 dollari. Nel frattempo, l’opera è esposta presso la sede di Christie’s a New York, come parte di un lotto di vendita dedicato ai vecchi maestri.