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Michelangelo alla Cappella Sistina: scoperto un nuovo disegno

Un nuovo disegno preparatorio che riguarda l'episodio del Serpente di Bronzo disegnato nella Cappella Sistina sarebbe stato attribuito a Michelangelo

Michelangelo alla Cappella Sistina: scoperto un nuovo disegno

La Cappella Sistina custodisce uno dei massimi capolavori dell’arte di Michelangelo Buonarroti (1475 –1564) un pittore, scultore e architetto del Rinascimento italiano. Voluta da papa Sisto IV della Rovere, da cui prende il nome, la Cappella vanta affreschi di Michelangelo sulla volta, sulla la parete di fondo e sopra l’altare che sono sempre stati oggetti di grande ammirazione ma anche di studi. In queste ultime settimane Paul Joannides, esperto di arte rinascimentale ha portato alla luce un nuovo disegno preparatorio per la volta della Cappella Sistina.

Il disegno preparatorio per la scena del Serpente di Bronzo

Purtroppo, di Michelangelo sono giunti sino a noi pochi disegni preparatori perché l’artista, che aspirava alla perfezione, chiedeva ai suoi assistenti di bruciare e distruggere i bozzetti e gli schizzi che faceva. Questo è raccontato anche da Giorgio Vasari nella sua famosa opera “Vite”. L’unico sito che conserva alcuni disegni sia della volta della Cappella Sistina sia di altre opere è Casa Buonarroti, la casa di Michelangelo convertita in museo che si trova a Firenze.
Nove anni fa, però, un collezionista privato era entrato in possesso di un disegno in cui è rappresentato un uomo nudo visto di spalle con il corpo e una gamba in tensione. Il disegno è stato analizzato dall’esperto di arte britannico Paul Joannides secondo il quale quello sarebbe lo studio per una delle scene presenti nella volta della Cappella Sistina, in particolare quella del Serpente di Bronzo che fa parte di uno dei quattro pennacchi con storie del Vecchio Testamento.
Il Serpente di Bronzo realizzato sul pennacchio a sinistra dell’altare rappresenta un episodio delle Salvazioni di Israele. Più precisamente qui è stato ripreso il momento in cui gli israeliti vengono puniti con l’invio di serpenti velenosi dopo aver bestemmiato contro Dio e Mosè. Mosè, però, impietosito ha forgiato un serpente di bronzo (Necustan) che permetteva a coloro che erano stati morsi dai serpenti velenosi di salvarsi.

La storia del disegno scoperto da Paul Joannides

Paul Joannides è professore all’Università di Cambridge e uno dei massimi esperti specialisti di arte e disegno rinascimentale. Joannides ha all’attivo diversi studi e monografie sulle opere di Michelangelo e altri artisti di quel tempo e per questo è stato interpellato per studiare anche questo disegno. Il disegno in questione, realizzato con la sanguigna, misura 15.7 x 19.3 cm e ha già avuto diversi proprietari come Sir John Charles Robinson, appassionato e conoscitore di Michelangelo le cui iniziali (JCR) si trovano nel foglio e Chambers Hall, un collezionista britannico. Inizialmente questo schizzo era stato attribuito a Rosso Fiorentino, pittore italiano del Cinquecento e pioniere del manierismo. Nel 2014, però, un collezionista privato rimasto anonimo ha acquistato il disegno e ha poi deciso di farlo analizzare da Joannides che ha pubblicato i risultati della sua ricerca sul Burlington Magazine. Stando allo studioso britannico il disegno sarebbe databile attorno al 1512, ovvero proprio nel periodo in cui Michelangelo era impegnato nella Cappella Sistina i cui lavori di affresco sono cominciati nel 1508.
Per essere davvero compreso il disegno dev’essere ruotato di 90 gradi in senso orario così coincide con la figura dipinta. Il Professore ha anche comunicato che delle linee presenti sul margine destro del foglio erano state realizzate proprio da Michelangelo come appunto su come orientare il disegno.