In Salento arriva il primo olio da alberi immuni alla Xylella
In Salento arriva il primo olio realizzato con olive raccolte dagli ulivi immunizzati dal batterio Xylella
Il Salento si rialza dopo la terribile epidemia provocata dal batterio Xylella che, negli ultimi anni, ha devastato 21 milioni di piante.
La Coldiretti, infatti, ha annunciato l’arrivo del primo olio realizzato con le olive raccolte dagli ulivi immunizzati dal batterio. L’annuncio è arrivato in occasione della spremitura delle prime olive ottenute in seguito all’innesto di piante malate con varietà resistenti di Leccino che, dopo tre anni, sono tornate a produrre a Gagliano del Capo, territorio dove grazie al clima si è verificata una molitura anticipata.
La prima spremitura di olive ha aperto idealmente la raccolta di olive in Puglia, dove si produce oltre la metà dell’olio “made in Italy”. La produzione regionale di olio extravergine, stando a quanto spiegato da Coldiretti, è stimata nel 2019 in aumento del 70-80%, dopo il drastico crollo registrato lo scorso anno a causa delle calamità.
Nella provincia di Lecce, a causa della Xylella fastidiosa, sono andate perdute quasi 3 olive su 4. Secondo un’analisi elaborata da Coldiretti Puglia, sulla base dei dati del Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN), nell’ultimo anno è stato registrato un crollo del 73% della produzione di olio di oliva.
L’epidemia del batterio Xylella ha provocato conseguenze negative a livello economico, produttivo e sociale: 5mila i posti di lavoro persi nella filiera dell’olio extravergine di oliva, con i frantoi svenduti in Grecia, Marocco e Tunisia.
L’appello lanciato dalla Coldiretti è ora quello di intervenire con strumenti adeguati per rilanciare la più grande fabbrica green italiana.
In merito all’arrivo del primo olio ottenuto con le olive raccolte dagli ulivi immunizzati dalla xylella, Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia, ha dichiarato: “Si tratta di un segnale di rinascita per la provincia di Lecce, che, grazie alle varietà resistenti alla Xylella e agli innesti, dovrà recuperare un patrimonio inestimabile, andato perso per colpa di ritardi, scaricabarile e della mancata volontà di affrontare con determinazione la lotta al batterio che ha già causato un danno stimato per difetto di 1,2 miliardi di euro”.
Il presidente del consorzio olivicolo Unaprol, David Granieri, ha annunciato: “Unaprol consegnerà a ottobre 200mila piante di ulivo leccino resistenti alla Xylella, che verranno affidate ai nostri olivicoltori. Un impegno per non condannare alla desertificazione l’area infetta che riguarda 183mila ettari”.
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