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Xylella, nuovo allarme in Puglia: l'infezione avanza a nord

Nuovo allarme Xylella in Puglia: stando all'ultimo monitoraggio, l'infezione provocata da questo batterio killer degli ulivi sta avanzando verso nord

Xylella

Torna a destare preoccupazione l’allarme Xylella in Puglia: l’infezione provocata da questo batterio “killer” sta avanzando verso nord, continuando a fare strage di ulivi.

Xylella in Puglia: la situazione

Come riporta ‘La Gazzetta del Mezzogiorno’, sono state riscontrate 38 piante infette tra il nord di Brindisi e il sud della provincia di Bari. Un focolaio è stato individuato anche in una zona indenne attorno a Polignano a Mare. Inoltre, sono stati trovati positivi anche due rosmarini e un mirto.

Delle 38 piante trovate infette, 16 sono in agro di Polignano, 6 in agro di Monopoli e 16 in agro di Fasano. Delle 16 piante di Polignano, 9 fanno parte di un nuovo focolaio in zona indenne, che si trova sulla provinciale 121 per Conversano, in un’area distante circa due chilometri dal centro abitato, molto frequentata da autoveicoli e mezzi pesanti.

Cos’è la Xylella fastidiosa

La Xylella fastidiosa è un patogeno batterico delle piante, che viene trasmesso da insetti vettori e che è associato a malattie gravi che possono interessare un’ampia varietà di piante. Nella vite, per esempio, provoca la malattia di Pierce, che rappresenta un problema grave, in particolare, per i viticoltori degli Stati Uniti d’America e dell’America del Sud.

La Xylella fastidiosa è stata scoperta sugli ulivi pugliesi nell’ottobre del 2013: tale scoperta ha rappresentato la prima segnalazione del batterio all’interno dell’Unione europea. Successivamente a quella data, la presenza della Xylella fastidiosa è stata segnalata poi anche in Francia, Spagna e Portogallo.

Diverse specie di insetti succhiatori di linfa xilematica sono conosciuti come vettori del batterio Xylella fastidiosa, che ha una vasta gamma di piante ospiti, tra le quali molte piante comuni sia coltivate sia selvatiche.

I tentativi per contrastare la Xylella

Nel corso degli anni, in Puglia sono stati tanti i tentativi per contrastare la diffusione della Xylella.

Già nel 2020, in provincia di Lecce, sono state raccolte le olive di un olio proveniente dalla varietà Fs-17 Favolosa, una pianta brevettata dal Cnr che, secondo gli scienziati, assieme al leccino, è in grado di resistere agli attacchi della Xylella.

Nel 2021, a Fasano, nella masseria San Martino, in provincia di Brindisi, è entrata in azione la prima squadra speciale di cani “anti batterio”, addestrati nell’individuazione precoce della Xylella tramite l’olfatto (due esemplari di jack russell, un segugio, un labrador retriever, uno springer spaniel inglese e un pastore belga malinois). La nascita di questa squadra speciale è stata il risultato di un progetto realizzato grazie alla collaborazione tra l’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana (Enci), Unaprol, Coldiretti e CNR-IPSP, l’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante, chiamato “Addestramento ed impiego di unità cinofile nel rilevamento precoce della Xylella fastidiosa“.

Nel 2022, invece, la nuova speranza per vincere la battaglia contro la Xylella in Puglia è diventata la Zelus renardii, cioè la cosiddetta “cimice assassina”. Proprio questa cimice, secondo uno studio realizzato da Francesco Porcelli, entomologo dell’Università di Bari Aldo Moro, potrebbe debellare la sputacchina, l’insetto vettore del batterio killer che ha colpito tantissimi ulivi in Puglia. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica internazionale ‘Insects’: attraverso un’accurata analisi delle caratteristiche e delle abitudini predatorie della cimice Zelus renardii e tramite anche prove di laboratorio, ha dimostrato che il comportamento di questo insetto non è pericoloso per api e altri insetti utili, come invece si era temuto in un primo momento.