A Roma manifesti anti Boeri: "No al modello Milano"
A Roma sono comparsi dei manifesti contro il noto architetto Stefano Boeri con la scritta: "No al modello Milano". Ecco dove sono stati affissi
A Roma sono comparsi dei manifesti contro Stefano Boeri nei giorni in cui tiene banco l’inchiesta sull’urbanistica a Milano: ignoti hanno manifestato dissenso nei confronti dell’archistar che negli ultimi anni ha diretto un gruppo di lavoro con l’obiettivo di pensare al futuro della Capitale fino al 2050.
A Roma manifesti anti Boeri: “No al modello Milano”
Nella mattinata di lunedì 28 luglio 2025, presso la stazione Monti Tiburtini della metropolitana di Roma sono comparsi alcuni manifesti che recitano: “Il modello Milano non lo vogliamo, Stefano Boeri vattene”.
Al centro l’immagine dell’archistar milanese: i manifesti non sono firmati e non è dato sapere chi li abbia promossi e affissi. Boeri, negli ultimi anni, ha diretto un gruppo di lavoro formato da architetti esperti e junior, con l’obiettivo di pensare al futuro della Capitale da qui al 2050.
Il progetto si chiama “Laboratorio Roma050 – Il Futuro della Metropoli Mondo” e in quest’ambito, verso la fine del mese di luglio, in Campidoglio c’è stata la presentazione degli scenari di trasformazione e rigenerazione urbana da calare su Roma fino al 2050 e anche oltre”.
Lo sfogo dell’architetto sui social
Con un lungo post su Facebook, nei giorni scorsi, Stefano Boeri aveva commentato le notizie che lo riguardavano nell’ambito dell’inchiesta su Milano: “Sono stato oggetto di una violenta campagna diffamatoria, dovuta in particolare alla diffusione di una serie di frammenti decontestualizzati di miei messaggi privati, trasmessi agli organi di informazione prima che ai miei legali e al sottoscritto.
Una situazione incresciosa, non nuova in Italia, che sull’onda di un processo mediatico trasforma in colpevole chi, come nel mio caso, è semplicemente coinvolto in un’indagine preliminare. Resto convinto che l’unica sede di un qualsiasi processo giudiziario debba essere il Tribunale. Per questo ho deciso nei giorni scorsi di non rilasciare dichiarazioni o interviste, lasciando ai miei avvocati, nel rispetto del lavoro della Magistratura, il tempo necessario per istruire una solida difesa.
Mi sono tuttavia reso conto che questo mio silenzio ha lasciato spazio a troppi dubbi e malevole interpretazioni. Su molti media, dei frammenti di miei messaggi sono stati infatti pubblicati e tra loro ‘montati’ in modo pretestuoso, senza alcun riferimento al contesto in cui erano stati formulati, così da suggerire un’immagine totalmente distorta della mia vita professionale della mia storia privata.
A Milano a dire il vero la gran parte delle mie proposte è naufragata – dal Metrobosco del 2007, all’idea di un ‘fiume verde’ sugli scali ferroviari (90% del terreno diventa verde, il restante 10% torri verdi accessibili a tutti), allo Stadio-Bosco e ai Giardini della Biodiversità nell’ex ippodromo di San Siro, fino ai nuovi esperimenti architettonici come la Torre Botanica (che spero di realizzare presto altrove).
Ma le opere realizzate negli ultimi anni come architetto – il master plan di Expo, il Bosco Verticale, gli alberi piantati da Forestami, le facciate verdi sulle case popolari a Monza, il nuovo Policlinico con suo grande tetto/giardino – o come operatore culturale (la decisione di creare un Museo per la Pietà Rondanini al Castello Sforzesco, il Supersalone dopo il Covid, la Triennale rinnovata), sono però, lo credo davvero, una carta di identità del nostro lavoro e del nostro amore per una Milano più bella, verde, attrattiva e inclusiva. Fatti concreti, esposti al libero giudizio di tutti.
Certamente oggi serve una più incisiva politica di redistribuzione delle ricchezze che Milano attrae – e troppo spesso concentra in spazi e ambienti ristretti ed esclusivi. Ma certo – al netto di una opportuna indagine su eventuali illegalità – non serve all’Italia la demolizione di un modello, quello milanese, di governo della complessità urbana. Un modello che da almeno venticinque anni ha saputo produrre, grazie a una serie di straordinarie accelerazioni, ricchezza per un intero Paese. Amo questa città. Sono un architetto e non un ‘cementificatore’. E ho fiducia nel lavoro della magistratura”.
POTREBBE INTERESSARTI
-
Il Festival lascia Sanremo? C'è una città favorita per ospitarlo
-
Quanto costa la villa di Fedez a Forte dei Marmi: il maxi affitto
-
Migliori hotel e resort in Europa, Italia al top: la classifica
-
Il segreto dell'Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci è svelato?
-
Castelluccio dice addio alla sua fioritura: è colpa della siccità
-
I pansoti liguri sono diventati un caso, è bufera a Milano
-
Quanto costa una vacanza nel nuovo resort di Temptation Island
-
In Alto Adige stanno cercando collaudatori per ville di lusso
-
I migliori street food d'Italia per Gambero Rosso, la guida 2026