Perché Re Carlo si è scusato con la cucina italiana
Durante la sua visita a Roma, Re Carlo si è scusato per le reinterpretazioni britanniche della cucina italiana: la reazione di Chef Locatelli
Durante la sua visita ufficiale a Roma, Re Carlo III ha pronunciato un discorso destinato a entrare nella storia delle relazioni tra Italia e Regno Unito: è la prima volta che un sovrano britannico si rivolge al Parlamento italiano riunito in seduta comune. Tra i passaggi che hanno colpito l’attenzione dell’opinione pubblica, uno in particolare ha fatto il giro del web: un’inaspettata scusa rivolta alla cucina italiana, con un riferimento ironico alle rivisitazioni inglesi di celebri piatti tricolore.
Cosa ha detto Re Carlo sulla cucina italiana
Nel corso dell’intervento, tenuto in parte anche in lingua italiana, Re Carlo ha voluto omaggiare la cultura e le eccellenze del nostro Paese, soffermandosi sul patrimonio culinario. In un tono cordiale e disteso, il sovrano ha espresso il desiderio che gli italiani possano perdonare le reinterpretazioni britanniche delle loro ricette tradizionali, affermando: “Spero ci possiate perdonare se ogni tanto corrompiamo la vostra cucina. Lo facciamo con il massimo affetto possibile”.
L’affermazione ha suscitato sorrisi e commenti curiosi, in particolare tra gli appassionati di gastronomia, dove la “carbonara con la panna“, stereotipo delle rivisitazioni poco ortodosse, è spesso simbolo di una sorta di “tradimento” culinario.
L’intervento del Re ha voluto sottolineare il legame tra la sua persona e l’Italia, non solo culturale ma anche gastronomico; la scelta di introdurre il tema con un tono leggero ha contribuito ad avvicinare ulteriormente la figura del sovrano alla platea italiana, in un contesto ufficiale ma che vuole essere ricco di sfumature umane.
La risposta di chef Locatelli a Re Carlo e il caso carbonara
A commentare pubblicamente l’uscita del sovrano è stato Giorgio Locatelli, noto chef stellato che per anni ha rappresentato l’eccellenza italiana a Londra con il suo ristorante. In un’intervista rilasciata a ‘LaPresse’, Locatelli ha spiegato: “Le scuse di Re Carlo per gli inglesi che corrompono la cucina italiana? Non erano necessarie”.
Poi, con ironia, ha proseguito: “Certo, qualcosa come la carbonara con la panna se la devono pur far perdonare, ma ‘l’imbastardimento’, come lo chiama qualcuno, è la leva della cucina italiana per arrivare sulle tavole degli inglesi”.
Lo chef ha poi sottolineato come la contaminazione gastronomica non debba necessariamente essere vista in termini negativi, anzi: “È molto attaccato alla qualità del cibo italiano ma, secondo me, non c’è bisogno di fare delle scuse perché, se il cibo italiano è diventato parte della cultura inglese, è grazie ai piatti che fanno da ‘entrata’”.
Locatelli ha ricordato anche la formazione gastronomica del sovrano, menzionando la figura di Carlo Petrini, fondatore del movimento Slow Food: “Re Carlo poi è un grande amante del cibo italiano di grande qualità, ha avuto dei maestri, come Carlo Petrini […] che gli hanno insegnato che cos’è veramente il cibo italiano”.
Il cuoco ha poi messo in evidenza come piatti considerati poco autentici in Italia abbiano invece avuto un ruolo determinante nel far conoscere la cucina italiana all’estero. “Due sono i piatti nazionali in Inghilterra: uno è il chicken Vindaloo, che è una ricetta indiana, e l’altro sono gli spaghetti alla bolognese. Noi non li mangiamo, ovviamente, ma sono i piatti che fanno da ‘entrata’, fanno conoscere alla gente quello che è la cucina italiana”.
Secondo Locatelli, è proprio questa funzione di “ponte culturale” che spiega la diffusione dei prodotti italiani nel Regno Unito: “Lo si vede anche nelle scelte dei supermercati, dove abbiamo una presenza di prodotti italiani molto importante”.
In chiusura, lo chef, che spesso ha discusso sul futuro della cucina italiana, ha confermato la sua presenza alla cena di gala al Quirinale, organizzata in onore della visita della famiglia reale britannica.
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