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Il futuro della cucina italiana: la "profezia" di chef Locatelli

Lo chef Giorgio Locatelli durante il nuovo programma "Hot Ones Italia" condotto da Alessandro Cattelan ha parlato del futuro della cucina italiana

Pubblicato: 12 Gennaio 2025

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Locatelli parla della cucina italiana

Giorgio Locatelli è una delle figure più riconosciute e rispettate della cucina italiana contemporanea. Nato il 7 aprile 1963 a Corgeno, in provincia di Varese, ha iniziato la sua carriera culinaria nel ristorante di famiglia, La Cinzianella. Poi si è trasferito a Londra dove ha lavorato in alcuni dei ristoranti più prestigiosi, come il Savoy Hotel, prima di aprire nel 2002 una sua realtà: la Locanda Locatelli. Questo locale ha rapidamente guadagnato una stella Michelin e ha rappresentato un punto di riferimento per la cucina italiana nel Regno Unito. Oltre alla sua carriera nei ristoranti, Locatelli è diventato un volto noto della televisione, partecipando a programmi come “MasterChef Italia” e “Italy Unpacked”. Recentemente, lo chef ha partecipato a un’intervista nel nuovo programma “Hot Ones Italia“, condotto da Alessandro Cattelan e in onda su RaiPlay.

Chef Locatelli parla del futuro della cucina italiana

“Hot Ones Italia” è la versione italiana di un popolare format americano arrivato in Italia a fine 2024. Il programma è stato lanciato su RaiPlay e ha già attirato l’attenzione di molti per il suo approccio unico. Il talk show consiste in un’intervista realizzata da Alessandro Cattelan che pone a un personaggio famoso dieci domande riguardanti la sua carriera e la vita privata. Particolarità del programma è la presenza di un piatto con dieci alette di pollo (o un’alternativa vegetariana) condite con diverse salse piccanti. Il grado di piccantezza delle salse aumenta a ogni domanda. Man mano che il grado di piccantezza sale anche le domande diventano più approfondite e personali. Dopo una prima puntata con ospite Giulia De Lellis, Cattelan ha intervistato lo chef Giorgio Locatelli.

Durante l’intervista Locatelli ha condiviso le sue opinioni sulla cucina italiana e sul suo futuro. Secondo lui, la chiave per evolvere è nella commistione dato che, ad esempio anche a Masterchef, i piatti più innovativi sono nati spesso dall’incontro tra diverse tradizioni culinarie. Gli chef di origine straniera, ad esempio, possono portare idee nuove e innovative nella cucina italiana.

Locatelli ha anche affrontato un argomento controverso: l’uso di ingredienti non tradizionali nelle ricette italiane. Ha affermato che adattare una ricetta alle disponibilità locali non è mai un errore. Ad esempio, ha citato la pasta alla carbonara, piatto spesso oggetto di discussioni e polemiche. Come aveva già dichiarato tempo fa, pur essendo contrario all’uso della panna nella carbonara, ha ammesso che ci sono situazioni in cui le variazioni possono avere senso. La sua filosofia si basa sull’idea che quando ci si avvicina a un nuovo prodotto si parte sempre da una versione “base o entry level” prima di arrivare a qualcosa di più elaborato e costoso.

L’intervista a Hot Ones Italia di chef Locatelli

Chef Locatelli che ha da poco chiuso la sua storica Locanda Locatelli a Londra durante l’intervista a Hot Ones Italia ha condiviso anche alcuni retroscena sulla sua carriera. Inserito nella classifica dei top 10 Chef Influencer d’Italia, Locatelli ha descritto il lavoro dello chef come estremamente impegnativo e stressante. Per questo lui stesso si impegna ad avere uno stile di vita regolare e ambisce a vivere fino a 90 anni.

Un aneddoto interessante riguarda il suo passato all’hotel Savoy. Quando è stato promosso premier commis (il cuoco più esperto in cucina) ha raccontato di aver dato un pugno al suo predecessore. Infine, quando Cattelan gli ha chiesto se fosse necessario difendere la cucina italiana attraverso un ministero della sovranità alimentare, Locatelli ha risposto con un sorriso: “No, c’è bisogno di diffonderla non di difenderla.” Secondo lui, quando qualcuno copia i prodotti culinari italiani significa che riconosce il valore del nostro patrimonio gastronomico.