Questo sito contribuisce all’audience di

Virgilio InItalia

Raffaello e il mistero del Ritratto con amico: la nuova teoria

Una nuova teoria potrebbe aver risolto un mistero che dura da secoli: chi è il giovane dipinto al fianco di Raffaello nell’Autoritratto con un amico

Una nuova teoria illumina uno dei misteri di Raffaello Sanzio

L’identità del giovane che posa con Raffaello Sanzio nel celebre “Autoritratto con un amico”, datato 1518-20 e conservato al Louvre di Parigi, è sempre stata un mistero. Nel tempo si è ipotizzato che potesse trattarsi del maestro di scherma del genio del Rinascimento, di un suo allievo o di un committente: negli anni si è parlato, tra gli altri, del Pontormo, di Antonio da Sangallo il Giovane e addirittura del poeta Pietro Aretino.

In uno studio appena pubblicato, la storica dell’arte Claudia Viggiani avanza una nuova suggestiva ipotesi: il giovane ritratto con Raffaello Sanzio sarebbe Lorenzo de Medici il giovane, dipinto nel momento in cui il grande artista urbinate lo introduce a Francesco I, sovrano di Francia.

Raffaello, il mistero dell’Autoritratto con un amico

Il volto placido di Raffaello Sanzio emerge da un fondo scuro, piuttosto uniforme: l’artista italiano, i cui lineamenti richiamano le fattezze del più celebre autoritratto conservato agli Uffizi, guarda lo spettatore come a presentargli l’amico. Al fianco del pittore è ritratto un giovane sconosciuto che guarda l’artista – una mano poggiata sull’elsa della spada, l’altra protesa in avanti a indicare lo spettatore.

L’identità del giovane amico di Raffaello è da sempre un mistero: la presenza della spada fece pensare che si potesse trattare del maestro di scherma dell’artista, ma nel tempo sono state avanzate diverse ipotesi. Si è pensato che l’amico di Raffaello potesse essere un allievo o un committente dell’artista urbinate: tra gli altri, si è parlato di Pontormo, Pinturicchio, Polidoro da Caravaggio e anche del poeta Pietro Aretino.

In un articolo recentemente pubblicato sulla rivista ‘Finestre Sull’Arte’, la storica dell’arte Claudia Viggiani avanza una nuova suggestiva ipotesi: l’amico di Raffaello sarebbe Lorenzo de Medici il giovane, il figlio del primogenito di Lorenzo il Magnifico.

Nato nel 1492 da Alfonsina Orsini e Piero il Fatuo, Lorenzo di Piero de Medici fu signore di Firenze e Duca di Urbino. A lui Machiavelli dedicò “Il Principe”, mentre Michelangelo ne idealizzò la figura nel complesso scultoreo in marmo che ne indica la sepoltura, nella Sagrestia Nuova in San Lorenzo a Firenze.

Raffaello Sanzio è l’autore del ritratto forse più noto di Lorenzo de Medici il giovane, che gli fu commissionato intorno al 1516, in occasione delle nozze del duca di Urbino con Maddalena de La Tour d’Auvergne. E secondo la nuova teoria, Raffaello dipinse il rampollo dei Medici anche al suo fianco, nell’Autoritratto che fu tra i protagonisti della grande mostra allestita alle Scuderie del Quirinale per i 500 anni dalla morte del genio del Rinascimento.

La nuova teoria: Raffaello, Lorenzo de Medici e il re di Francia

Secondo Claudia Viggiani, quello dipinto di fianco all’artista urbinate è il nipote di Lorenzo il Magnifico: i suoi tratti ricordano quelli del giovane Lorenzo, che appare anche nel Giuramento di Leone III, dipinto da Raffaello nel 1517.

La nuova ipotesi, che si aggiunge alle recenti scoperte sui segreti pittorici di Raffaello, rivelerebbe anche l’identità dell’interlocutore invisibile cui i due uomini ritratti sembrano rivolgersi: si tratterebbe di Francesco I re di Francia, amico del rampollo della dinastia fiorentina e probabile destinatario dell’opera.

Secondo Viggiani, il dipinto potrebbe essere stato commissionato proprio dal re di Francia, che forse conobbe personalmente anche il pittore italiano: “Non è forse da scartare del tutto neanche l’ipotesi che i tre possano avere avuto l’opportunità di parlare della questione di Urbino”, spiega la studiosa, “per la quale il papa aveva manifestato l’intenzione di cacciare il duca e mettere al suo posto proprio Lorenzo, con l’aiuto della Francia”.

Nell’Autoritratto, continua l’articolo, “Raffaello potrebbe quindi essersi raffigurato come un modello di sapienza politica che incontra il re, insieme al Medici, per mostrargli la propria volontà di totale sostegno al giovane”, il che darebbe ragione anche della particolare posa dei due.

Raffaello Sanzio, che fu consulente e prefetto delle antichità presso Leone X, di cui Lorenzo era nipote, starebbe nel suo Autoritratto introducendo il rampollo dei Medici al re di Francia. “Possiamo pure immaginare”, conclude la studiosa “che, se anche Raffaello non avesse potuto incontrare il re insieme a Lorenzo, la sua presentazione sarebbe comunque arrivata a Francesco I attraverso il ritratto”.