Raffaello, svelato un nuovo segreto sulla sua pittura
Svelati i segreti del capolavoro di Raffaello Sanzio "La Fornarina": così è nata una delle opere più famose del pittore di Urbino, conservata a Roma
Un nuovo segreto sulla pittura di Raffaello Sanzio è stato svelato. Nello specifico, sono state svelate le tracce submillimetriche dei composti usati dal celebre pittore per dipingere la “Fornarina“, uno dei suoi capolavori più famosi, attualmente custodito a Palazzo Barberini a Roma.
La ricerca è stata presentata alle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Palazzo Barberini, alla presenza di Paolo Branchini (INFN), Alessandro Cosma (Gallerie Nazionali Barberini Corsini), Giovanna Martellotti (CBC Conservazione Beni Culturali Soc. Coop), Chiara Merucci (Gallerie Nazionali Barberini Corsini) e Claudio Seccaroni (ENEA).
Sulla tavola di Raffaello è stata effettuata una scansione macro a fluorescenza a raggi X (MA-XRF), curata da Emmebi diagnostica artistica e Ars Mensurae e realizzata grazie agli strumenti messi a punto nell’ambito del Progetto MUSA (Multichannel Scanner for Artworks) finanziato dalla Regione Lazio e sviluppati assieme alla Sezione di Roma Tre dell’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, al CHNET (Cultural Heritage Network), al CNR ISMN, al Dipartimento di Scienze dell’Università Roma Tre e al Dipartimento di Scienze di Base e Applicate per l’Ingegneria della Sapienza Università di Roma.
Il lavoro di imaging sulla “Fornarina” di Raffaello Sanzio ha reso possibile mappare con accuratezza la distribuzione degli elementi chimici sulla tavola e di risalire in questo modo ai pigmenti usati dal pittore, svelando il processo esecutivo con cui l’artista li ha applicati.
La distribuzione sulla tavola del mercurio, che indica l’utilizzo di cinabro, ha evidenziato l’importante modifica del fondo, già individuata dalle radiografie svolte nel 1983, che ha determinato un riassetto chiaroscurale della figura protagonista del dipinto.
La lettura delle immagini della distribuzione del calcio, del ferro, del manganese e del rame ha evidenziato tutta la complessità del fondo di vegetazione del dipinto. Per le foglie più ampie sono emerse stesure a base di terre (ferro) o di terra d’ombra (ferro e manganese), mentre per i rami del mirto le stesure sono risultate essere a base di un verde di rame e, probabilmente, nero d’ossa.
I segreti di Raffaello Sanzio
Quello sulla tecnica di pittura della “Fornarina” è solo l’ultimo dei segreti di Raffaello Sanzio svelati. Lo scorso agosto è stato mostrato per la prima volta il vero volto di Raffaello, grazie a una ricostruzione 3D. A luglio, invece, la Bicocca ha svelato che il vero motivo della morte di Raffaello potrebbe essere un errore medico inconsapevole.
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