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La prima spiaggia d'Italia per presenze è in Veneto

Stando ai dati condivisi dalle regioni, la prima spiaggia italiana per numero di presenze è in Veneto e si tratta della località di Cavallino Treporti

Pubblicato:

Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Cavallino Treporti

Il Veneto è la prima regione in Italia per numero di turisti grazie al suo ampio e variegato patrimonio che comprende affascinanti città, splendide vette montuose e un ampio litorale punteggiato di destinazioni balneari. Conosciuta ai più per ospitare Venezia, con la sua splendida laguna, e le Dolomiti patrimonio UNESCO, il Veneto è una regione che vanta anche ottime spiagge. Grazie ai suoi 120 km di costa la regione è riuscita a diventare una meta balneare molto conosciuta tanto che nel 2023 la spiaggia d’Italia più frequentata è stata proprio una spiaggia Veneta.

Cavallino Treporti è la prima spiaggia d’Italia: superata Rimini

Con più di 6,8 milioni di turisti nel 2023 Cavallino Treporti, splendida località balneare della provincia di Venezia, è la prima spiaggia d’Italia. Un numero di presenze che ha superato quello record registrato nel 2019 e un segnale di come la crisi legata al Covid sia ormai alle spalle. Considerata capitale dei campeggi e delle vacanze all’aria aperta, Cavallino si piazza in prima posizione tra le destinazioni balneari della penisola superando addirittura Rimini che era considerata la regina della famosa Riviera Romagnola. I dati dicono che Cavallino Treporti si attesta in prima posizione con 6.818.604 seguita questa volta da Rimini che ha registrato 6.731.661 presenze.

Sicuramente un grande riconoscimento dato che la Romagna è da anni un punto di riferimento e una meta molto estiva molto ambita e molto conosciuta in Italia ma anche all’estero. Il governatore del Veneto Luca Zaia si è detto orgoglioso del risultato e le sue dichiarazioni in merito sono state riportate anche sul sito ufficiale della regione: “Se ai 6,8 milioni di presenze Cavallino Treporti sommiamo i dati delle spiagge di Jesolo, Eraclea, Caorle, Bibione abbiamo una Costa veneta con numeri da capogiro. Un litorale di 120 km sul quale sventolano bandiere blu e verdi, che confermano la grande attenzione nei confronti dell’ambiente, un’alta qualità dell’acqua, dei servizi e di pulizia degli arenili”.

Le dichiarazioni di soddisfazione del sindaco di Cavallino Treporti

Bisogna dire che Cavallino Treporti non è solo la prima spiaggia d’Italia ma anche la quinta città in Italia per numero di presenze dietro solo alle grandi città d’arte. Ai primi posti, infatti, si collocano Roma, Milano, Venezia e Firenze, poi al quinto posto il Cavallino, al sesto Rimini e a seguire altre importanti città dell’Alto Adriatico come Bibione, Jesolo, Caorle e Lignano Sabbiadoro.

Ad aumentare la fama di Cavallino non è solo l’ambiente ospitale e accogliente, i servizi e le spiagge ma anche il fatto che negli anni sono aumentate le possibilità di fare Smart Working e questa zona è sempre stata molto apprezzata da chi lavora da casa. Inoltre, c’è stato un impegno da parte del comune e degli operatori per incentivare la frequentazione della città anche nei periodi di cosiddetta “bassa stagione”. In particolare, i mesi di maggio e settembre, Cavallino ha visto una sensibile crescita di presenze.

Spiegazioni in merito sono state date anche dalla sindaca Roberta Nesto che si è detta soddisfatta dei risultati ottenuti. Le sue parole sono state riportate da ‘Il Gazzettino’: “Non facciamo la corsa su Rimini, che può aver avuto anche una parziale penalizzazione per la coda delle alluvioni in Romagna, ma pensiamo che sia stato premiato un lavoro di anni. Ovvero: siamo al primo posto in Italia perché oltre a confermare gli eccellenti risultati nei mesi chiave dell’estate siamo cresciuti tanto nella bassa stagione, in aprile/maggio e settembre/ottobre. È la dimostrazione che il tema della destagionalizzazione deve essere sempre più centrale per le località balneari: significa più lavoro con contratti migliori per gli addetti del settore e possibilità di un turismo slow fuori dai periodi più intensi.”