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Prezzi benzina: il caro carburanti in Italia costa 14,7 miliardi

Continua l'aumento dei prezzi della benzina in Italia: secondo quanto riferito dal Codacons il caro carburanti costa 14,7 miliardi agli italiani

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Pompa di benzina

In Italia non accennano a diminuire i prezzi della benzina: dal Nord al Sud, passando per le isole, gli automobilisti italiani devono fare i conti con rincari che hanno portato alle stelle il costo del carburante.

Prezzi benzina alle stelle: quanto costano agli italiani

Per provare a tamponare il caro carburanti, il Consiglio dei Ministri ha deciso di varare un bonus benzina che stando alle anticipazioni emerse nei giorni scorsi prevede uno stanziamento di 104 milioni di euro che porterebbe a un bonus di 80 euro destinato alle famiglie meno abbienti.

Questa soluzione temporanea viene considerata insufficiente da parte di diverse associazioni dei consumatori: il Codacons, per esempio, ha condotto una ricerca stimando che tra gli effetti diretti e l’indotto, attualmente il caro carburanti costa 14,7 miliardi di euro agli italiani.

Con il bonus benzina il ritorno ai cittadini sarebbe pari allo 0,7, mentre tra accise e Iva, allo Stato andrebbero 5,6 miliardi di euro. Il 2023 è stato un anno nero per i prezzi della benzina in costante aumento: basti pensare che dal mese di maggio a quello di settembre, i prezzi hanno fatto registrare aumenti fino al 10,5%.

Allo stato attuale delle cose, secondo le stime del Codacons, un pieno di benzina costa agli automobilisti italiani 9,50 euro in più che si traduce in una spesa maggiorata di 228 euro su base annuale. Costa caro anche un pieno di gasolio: 13,70 euro in più rispetto a maggio e 329 ero in più all’anno.

L’appello del Codacons al Governo

Già nel corso del mese di settembre 2023 il Codacons aveva pubblicato sul proprio sito ufficiale un comunicato con cui chiedeva al Governo soluzioni per arginare il problema dell’aumento del prezzo dei carburanti, invocando interventi sulle accise che gravano sui portafogli degli italiani in modo da contenere i rialzi dei prezzi ai distributori.

“Chiediamo al governo di intervenire subito congelando le accise – aveva affermato il presidente del Codacons Carlo Rienzi – in modo da ottenere un effetto calmierante su tutti i prezzi al dettaglio”.

C’è da considerare, inoltre, che i rincari dei carburanti ne generano altri che vanno a gravare sul costo finale dei prodotti trasportati, con ripercussioni negative per le tasche degli italiani anche e soprattutto dal punto di vista dei rincari alimentari. Secondo il Codacons l’aggravio di spesa risulta di oltre 3,9 miliardi di euro all’anno che porta il conto totale a 14,7 miliardi di euro.

La cifra potrebbe salire ulteriormente qualora i prezzi della benzina e del gasolio dovessero continuare a crescere. In generale l’associazione dei consumatori non ritiene sufficiente la misura approvata dal Governo, il cosiddetto bonus benzina, e chiede il taglio delle accise per contenere il problema.

Durante l’estate erano stati introdotti i cartelloni con i prezzi medi dei carburanti: una misura che serviva per rendere più trasparenti i prezzi di benzina, gasolio e GPL e aiutare i consumatori a orientarsi meglio nella scelta del distributore dove rifornire i propri veicoli.

In precedenza, dopo la decisione del Governo di togliere il taglio sulle accise dei carburanti, si era assistito a un grande sciopero dei benzinai su scala nazionale che a gennaio causò non poche problematiche alla circolazione.