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A Pompei trovati i resti di due vittime dell'eruzione e un tesoro

Una nuova e importante scoperta è avvenuta presso il sito di Pompei dove sono stati trovati durante gli scavi due scheletri e piccolo un tesoro

Pubblicato:

Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Un’altra importante scoperta è avvenuta presso il Parco archeologico di Pompei ed Ercolano dove gli esperti da tempo lavorano nell’area di scavo della Regio IX. Qui in diverse occasioni negli ultimi tempi sono venuti alla luce resti importanti dal valore davvero inestimabile.

Le nuove scoperte avvenute a Pompei

Il Parco archeologico di Pompei ed Ercolano è un sito che fa parte dei beni italiani Patrimonio UNESCO ed è una meta molto gettonata da visitatori sia italiani sia esteri. Qui da anni esperti e professionisti continuano a scavare e a studiare perché sempre nuovi resti emergono dalle ceneri dell’eruzione vulcanica del Vesuvio che nel 79 d.C. ha colpito la città. In particolare, da tempo si scava nell’Insula 10 della Regio IX dove sono già emersi resti e prove del passato di questa cittadina come una splendida sala di 8 mq, detta stanza blu, che secondo gli esperti era un sacrario.

Sull’E-Journal degli Scavi di Pompei è stato pubblicato di recente un articolo che parla di un ultimo importante ritrovamento nell’ambiente 33 dell’Insula 10, Regio IX: gli scheletri di due vittime dell’eruzione. Questa coppia, un uomo e una donna, sembra si sia rifugiata in questa stanza della casa durante l’eruzione per proteggersi dai lapilli. Inoltre, lo scheletro della donna ritrovato su un letto aveva con sé anche un mazzo di chiavi e un piccolo tesoro composto da diverse monete e da alcuni gioielli, tra i quali spiccano degli orecchini in oro e perle.

Le dichiarazioni del Direttore del Parco sulle nuove scoperte

Bisogna aggiungere che le scoperte avvenute negli ultimi tempi nel sito di Pompei e l’apertura al pubblico di nuove aree come quella dell’Insula dei Casti amanti danno un nuovo volto alla città. Si spera, inoltre, che il trend positivo possa continuare anche grazie all’utilizzo di nuovi investimenti annunciati dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Bisogna anche aggiungere che secondo uno studio condotto dallo storico e archeologo americano Steven L. Tuck, professore presso l’Università di Miami, l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. non ha cancellato del tutto le due cittadine. Sembra, infatti, che tra Pompei ed Ercolano almeno 200 persone siano sopravvissute all’eruzione. Tuck ha analizzato nel dettaglio i reperti trovati e anche i documenti storici dell’epoca per individuare le famiglie che sarebbero potute sopravvivere. In questo contesto pieno di nuove scoperte si inseriscono le dichiarazioni di elogio di Gabriel Zuchtriegel Direttore del Parco che ha celebrato la collaborazione tra i diversi professionisti coinvolti e ha auspicato l’arrivo di nuovi importanti sviluppi.

Le parole del Direttore Zuchtriegel sono state riprese da ‘Ansa’: “Un lavoro che vede la collaborazione tra archeologi, antropologi e vulcanologi impegnati nella ricostruzione degli ultimi istanti di vita di uomini, donne e bambini periti durante una delle più grandi catastrofi naturali dell’antichità. Pompei rimane un grande cantiere di ricerca e restauro, ma nei prossimi anni ci aspettiamo importanti sviluppi negli scavi archeologici e nella valorizzazione anche dal territorio, anche grazie agli investimenti Cipess annunciati recentemente dal Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano”.

Sempre ‘Ansa’ riporta le dichiarazioni del Direttore anche in merito alle ultime scoperte avvenute nell’area di scavo della Regio IX che consentono di recuperare informazioni importanti sulla vita degli antichi pompeiani: “L’opportunità di analizzare i preziosissimi dati antropologici relativi alle due vittime rinvenute all’interno del contesto archeologico che ne ha segnato la tragica fine, permette di recuperare una quantità notevole di dati sulla vita quotidiana degli antichi pompeiani e sulle microstorie di alcuni di essi, con una documentazione precisa e puntuale, confermando l’unicità del territorio vesuviano”.