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Perché Sanremo è chiamata la Città dei Fiori

Perché Sanremo è la Città dei fiori: la storia dietro all'appellativo della località ligure che ogni anno ospita il Festival della canzone italiana

Sanremo, Amadeus e Blanco

Sanremo è la località della Liguria famosa per il Festival della canzone italiana che ogni anno mette alla prova il meglio della musica del nostro Paese. Oltre al Festival, però, il Comune situato in provincia di Imperia è noto anche come la Città dei fiori.

Sanremo è la città dei fiori: il motivo

L’appellativo di Città dei fiori deriva delle splendide coltivazioni di garofani, di rose e di altre piante che nel corso del tempo hanno reso la nota località turistica della Liguria famosa in tutto il mondo, anche grazie ai produttori che fecero conoscere le coltivazioni di Sanremo non solo in Italia ma anche all’estero.

I fiori coltivati nel territorio di Sanremo e nella Riviera dei Fiori, infatti, vengono esportati in tutto il mondo. Il segreto dei coltivatori sanremesi è l’attenzione maniacale e la ricercatezza che mettono nel prendersi cura delle piante: tanto lavoro portato a fiori di una qualità elevata, tra le migliori del pianeta, oltre naturalmente alla bellezza.

La località di Sanremo è la punta di diamante della Riviera dei Fiori, il tratto di costa della Liguria che fa parte della Riviera Ligure di Ponente: questa zona è caratterizzata dalla presenza di ampie spiagge sabbiose e tratti rocciosi, e da un entroterra collinoso. I fiori di Sanremo contribuiscono al maxi indotto del Festival che nel 2023 genera circa 60 milioni di euro.

A rendere favorevole la coltivazione dei fiori è il clima estremamente mite, poco piovoso e molto soleggiato della costa. Non a caso la regione Liguria è leader nazionale nella produzione di piante e fiori: da sola rappresenta il 30% del volume di tutto il florovivaismo italiano e il 14% del valore nazionale che nel 2021 ha sfiorato i 2,8 miliardi di euro.

La Riviera dei Fiori, eccellenza della Liguria

Tra le principali località della Riviera dei Fiori, oltre a Sanremo, troviamo anche Apricale, uno dei borghi più belli d’Italia, Pieve di Teco, cittadina dai caratteristici porti, il centro d’arte e termale di Pigna, il borgo medievale di Taggia che per estensione è secondo solo a Genova, e Dolceacqua, centro dominato dal Castello dei Doria raggiungibile attraverso uno scenografico ponte sul Nervia.

Ogni anno i fiori sono protagonisti del Festival di Sanremo: contribuiscono ad arricchire la scenografia della kermesse musicale sul palco del Teatro Ariston che in futuro potrebbe lasciare spazio a un palazzetto ad hoc per il Festival. Luca De Michelis, il Presidente dei florovivaisti di Confagricoltura, ha parlato dell’importanza dei fiori di Sanremo e della Liguria non solo in ottica Festival:

“La ribalta del Festival di Sanremo è un’eccezionale occasione di visibilità per i fiori liguri – le parole di Luca De Michelis riportate dall’Ansa – sono un brand che tutto il mondo ci invidia e sono, al pari della canzone, un ambasciatore del Made in Italy. In Liguria tracciamo la strada della floricoltura europea e mondiale, con migliaia di brevetti su varietà sempre più belle, resistenti e prestigiose”.

Blanco distrugge i fiori di Sanremo: il caso e le critiche

I fiori di Sanremo sono stati protagonisti di un episodio che ha monopolizzato la prima serata del Festival 2023. Blanco, vincitore dell’edizione passata insieme a Mahmood, durante la sua esibizione ha avuto dei problemi con il ritorno della voce in cuffia mentre cantava “L’isola delle rose”.

Il cantate ha dato in escandescenza, iniziando a distruggere a calci i fiori posizionati sul palco del Teatro Ariston. L’episodio ha creato molto scalpore: lo stesso pubblico in sala ha manifestato il proprio dissenso, fischiando sonoramente l’artista.

Il gesto di Blanco è diventato un vero e proprio caso: se da una parte c’è l’indignazione per un comportamento non consono all’evento, dall’altra c’è chi sostiene che l’artista avrebbe distrutto i fiori anche senza i problemi avuti con l’audio.

Il videoclip del brano “L’isola delle rose“, infatti, vede Blanco distruggere centinaia di rose, per poi sdraiarsi a terra sfinito. Alla luce di quanto appare nel video, dunque, in molti si sono chiesti se quel “raptus” contro i fiori, più che il frutto della frustrazione per l’inconveniente in cuffia, non sia parte di una coreografia preparata in partenza. Amadeus ha chiarito in conferenza stampa che “era previsto che dovesse dare un calcio alle rose” e che gli era stato detto che Blanco “avrebbe fatto qualcosa di particolare”, ma ha poi aggiunto: “Ho visto un’esagerazione rispetto alle prove e a quello che mi era stato raccontato”. Lo stesso Amadeus ha sottolineato che Blanco gli ha telefonato per chiedere scusa a lui e al Festival.

Il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, attraverso i social, ha riservato un post a Blanco, criticandolo aspramente: “Caro Blanco, dietro alla scenografia di fiori che ieri sera hai distrutto con leggerezza ci sono la storia di una città intera e l’intenso lavoro dei nostri floricoltori”.