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Perché gli italiani non comprano più l'olio extravergine d'oliva

In Italia scatta l'allarme per l'aumento dei prezzi dell'olio extravergine d'oliva: i consumatori italiani si rivolgono ad alternative meno care

Olio d'oliva

Allarme olio extravergine d’oliva: un italiano su tre non lo compra più a causa dell’aumento dei prezzi che hanno raggiunto i 9 euro a bottiglia. I consumatori, di fronte ai rincari, hanno riscoperto l’olio di semi.

Olio extravergine d’oliva troppo caro: l’allarme

Un’indagine condotta dall’Istituto Piepoli ha rivelato che il prezzo dell’olio extravergine d’oliva in Italia è arrivato a quota 9 euro a bottiglia: una cifra che sta scoraggiando i consumatori all’acquisto.

Secondo i dati dell’indagine presentati nell’ambito del seminario di Cibus Lab di Bitonto, dedicato all’olio d’oliva e co-organizzato da Cibus di Parma, nel nostro Paese un consumatore su tre non compra più l’olio d’oliva, preferendo alternative meno costose come l’olio di semi.

Lo studio dell’Istituto Piepoli ha spiegato che l’aumento del prezzo in bottiglia, da 4 a 9 euro, ha cambiato le abitudini di acquisto di circa il 30% dei consumatori italiani: il 47% degli intervistati, come riportato da ‘Il Sole 24 Ore’, ha dichiarato di aver diminuito il consumo di olio d’oliva del 30%, mentre il 40% ha rivelato di averlo dimezzato.

In generale quasi la metà degli italiani ha confessato di aver cambiato le proprie abitudini in tavola, sostituendo l’olio d’oliva con quello di semi, non solo per cucinare ma anche per condire il cibo. I numeri sono preoccupanti per tutto il comparto dell’olio d’oliva, in un momento in cui i consumatori devono fare i conti con i rincari nel settore alimentare.

La fuga dei consumatori italiani dall’olio d’oliva potrebbe avere delle conseguenze duratura e portare a una riduzione stabile dei consumi anche del 40%. Della situazione ha parlato Sara Merigo, amministratrice delegato dell’Istituto Piepoli:

“In Italia l’olio è da sempre un prodotto largamente consumato dai cittadini – le parole di Sara Merigo riportate da ‘Il Sole 24 Ore’ – la riduzione dei consumi da un lato, unita alla trasformazione delle abitudini dall’altro, inciderà su lungo periodo su un comparto che rappresenta una vera eccellenza italiana”.

I consumatori sono sempre più attenti alle variabili dei prezzi esposti sugli scaffali dei supermercati italiani: negli anni passati una bottiglia di olio extravergine d’oliva costava solitamente 3 o 4 euro, mentre adesso è arrivata a costare 9 euro. Nell’indagine di Piepoli agli italiani è stato chiesto anche di indicare il prezzo giusto per una bottiglia di olio: la maggior parte degli intervistati ha risposto 7 euro.

Un momento delicato per l’intero settore

Il momento è delicato per il mercato dell’olio extravergine d’oliva, una delle grandi eccellenze enogastronomiche d’Italia: l’intero settore deve fronteggiare una tempesta perfetta che non si esaurisce ai soli confini nazionali, ma riguarda anche l’estero.

Negli ultimi anni, anche e soprattutto a causa della crisi climatica, c’è stata una forte diminuzione della produzione mondiale di olio d’oliva, con ripercussioni importanti in modo particolare in Spagna, dove i produttori erano abituati a inondare il mercato mondiale con bottiglie a prezzi competitivi.

Nel 2023 si è verificato un calo drastico nella produzione dell’olio spagnolo: la carenza di prodotto sul mercato ha portato a un conseguente aumento del costo delle bottiglie della grande distribuzione. Una situazione molto difficile con diverse analogie a quello che sta succedendo con l’olio extravergine d’oliva anche in Italia.