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Dal Grana al Prosecco: quanto valgono le eccellenze italiane

Quanto valgono i prodotti italiani d'eccellenza: dal Prosciutto crudo di Parma alla Mozzarella di Bufala campana, passando per il Prosecco e il Grana

Il settore agroalimentare italiano è trainato dall’economia delle etichette certificate che soprattutto in un momento storico condizionato dalla pandemia di Covid-19, ha saputo contenere l’emorragia causata dalle limitazioni alla produzione, alla distribuzione e al consumo. Questo emerge dal XIX Rapporto Ismea Qualivita sul settore italiano dei prodotti Dop e Igp nel 2020.

Stando ai dati dell’analisi, il valore complessivo della produzione certificata Dop e Igp agroalimentare e vinicola italiana del 2020 è di 16,6 miliardi di euro con un calo del 2% rispetto all’anno precedente non condizionato dalla pandemia. Circa 7,3 miliardi di euro arrivano dal comparto cibo e 9,3 dal vino.

Nonostante i disagi nel mercato globale, l’export delle etichette Dop e Igp continua a reggere, generando un valore complessivo di 9,5 miliardi di euro con un peso specifico del 20% sul fatturato complessivo delle esportazioni nel settore agroalimentare.

La regione che produce più valore complessivo con i suoi prodotti certificati è il Veneto con 3,6 miliardi di euro, molti dei quali frutto delle grandi iniziative messe in atto negli ultimi anni con il Prosecco, tesoro delle colline di Valdobbiadene e Conegliano elette Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

In seconda posizione c’è l’Emilia Romagna, davanti alla Lombardia, al Piemonte e alla Toscana. Sul fronte delle province, Treviso si trova in prima posizione e precede Parma e Verona. Ecco i prodotti d’eccellenza del settore alimentare e vinicolo italiano che valgono di più.