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Il Parco Archeologico di Bacoli in una villa della Camorra

A Bacoli il Parco Archeologico di Villa Ferretti nasce nell'area della villa confiscata alla Camorra: uno straordinario esempio di coesione sociale

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Bacoli

A Villa Ferretti, proprietà di Bacoli confiscata alla Camorra, è stato illustrato il progetto che vedrà la nascita di un Parco Archeologico: inizia così il programma con cui si avvia il percorso per il riconoscimento della rilevanza archeologica del parco, già intitolato alla memoria di Peppino Impastato.

Bacoli, il Parco Archeologico in una villa confiscata alla Camorra

Alla cerimonia hanno partecipato le istituzioni locali, la Prefettura di Napoli, l’assessorato alla Legalità della Regione Campania, la soprintendenza Archeologia di Napoli, il Parco Archeologico dei Campi Flegrei e l’Università Federico II di Napoli, quest’ultima inserita nella classifica delle migliori università italiane.

Nell’area ci sono diverse persistenze che riguardano ville marittime di epoca romana, ubicate proprio dove oggi sorge il bene confiscato; la stessa Villa Ferretti, inoltre, poggia sui resti e sulle mura di un’antica residenza romana. Tra i tanti reperti presenti nell’area, troviamo anche una maschera imperiale riconducibile a una figura del teatro classico.

Come si legge su ‘Il Mattino’, il Ministero dell’Interno ha finanziato lavori per il valore di 700.000 euro, finalizzati alle opere di ricerca e scavo in tutta l’area confiscata alla malavita organizzata. Gli ambienti monumentali alle pendici di Villa Ferretti sono a sostegno di un complesso architettonico, una domus dotata di cisterne che potrebbe essere appartenuta al patrizio Publio Cornelio Dolabella.

A margine dell’inaugurazione del progetto del Parco Archeologico di Villa Ferretti, il sindaco di Bacoli Josi Gerardo Della Ragione ha dichiarato: “Si tratta di una vera e propria riconquista storica – le parole del primo cittadino riportate da ‘Il Mattino’ – he ci permetterà di poter vivere uno dei luoghi più affascinanti e panoramici di Bacoli, ai piedi del Castello Aragonese di Baia, sede del Museo Archeologico dei Campi Flegrei, di fronte al Parco Sommerso di Baia. Un’area aperta al pubblico dal valore culturale, archeologico, sociale e identitario importantissimo, rivolto anche alle future generazioni con la sede distaccata dell’Università Federico II di Napoli”.

Il Prefetto Michele di Bari ha voluto sottolineare il grande valore del progetto che rappresenta una vittoria dello Stato sulla criminalità e anche un esempio di coesione sociale: “Mai come ore un bene confiscato alla camorra assume un valore sociale così importante – si legge su ‘Juorno.it’ – questo luogo diventa un simbolo di comunità di dignità, di bellezza e di rispetto dell’altro”.

I progetti: dall’Università Federico II alla Soprintendenza

L’Università Federico II di Napoli è presenta a Villa Ferretti già dal 2022, con una sede dedicata all’archeologia del mare e alla digital humanities: l’ateneo adesso punta a realizzare una scuola estiva, un ufficio di archeologia subacquea e anche un centro di biodiversità marina, tutti progetti fondamentali per attrarre studiosi e ricercatori internazionali e far conoscere a tutto il mondo il valore del parco di Bacoli.

Oltre alla Federico II, anche la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio ha evidenziato la necessità di andare ad approfondire la funzionalità del sito archeologico, collegamento cruciale e naturale tra le Terme e il Castello. Fin qui sono già stati riportati alla luce diversi reperti di epoca romana, segnale chiaro della continuità storica che contraddistingue tutto l’intero sito.