Il panettone fatto nel carcere di Padova ha conquistato il NYT
Tra i migliori secondo la top 10 Gambero Rosso: il panettone prodotto dai detenuti del carcere di Padova ha conquistato anche il New York Times
Tra i panettoni migliori d’Italia anche secondo il New York Times c’è quello che proviene dalla pasticceria Giotto, una realtà nata all’interno del carcere di Padova in cui trentotto detenuti fanno squadra con quattro maestri pasticcieri.
Il panettone del carcere di Padova
Il carcere Due Palazzi, nella periferia nord-ovest della città di Padova, si è distinto per una iniziativa importante di riscatto sociale. Non si tratta della prima realtà in Italia che ha compreso l’importanza di offrire la possibilità di un riscatto sociale: presso questo centro di detenzione trentotto detenuti con quattro maestri pasticcieri hanno dato vita ad un dolcissimo sogno: la pasticceria Giotto, così si chiama l’attività, ha conquistato tutti con il sapore della rivincita sociale.
Il panettone, dolce simbolo del Natale italiano, ha conquistato davvero tutti tanto da essere finito per il decimo anno consecutivo nella top 10 dei migliori panettoni secondo Gambero Rosso. Il progetto che coinvolge 38 detenuti accompagnati nella produzione da quattro pasticcieri professionisti. Su tre turni quotidiani per sette giorni alla settimana vengono infornati non solo panettoni ma anche biscotti, brioche, crostate, torroni e altri dolci deliziosi. I prodotti creati all’interno della pasticceria Giotto vengono poi venduti al banco o portati negli alberghi della città di Padova.
Ovviamente durante le feste natalizie la specialità resta il panettone: 72 ore di impasti e lievitazioni per dare vita ad uno dei migliori panettoni d’Italia secondo il Gambero Rosso ma anche secondo il New York Times che ha condiviso la storia del progetto dedicandogli ben due colonne.
Il progetto di riscatto sociale
Sono molte le carceri in Italia che hanno compreso l’importanza di offrire la possibilità di una re-inclusione sociale terminato il periodo della pena; tra questi spicca il Due Palazzi di Padova che con la pasticceria Giotto ha saputo fare la differenza. L’iniziativa mette a disposizione un programma che coinvolge i carcerati in nuove attività e opportunità lavorative che possono essere utili una volta scontata la pena per poter tornare alla libertà reinserendosi più facilmente nella società.
A portare avanti il programma dal 2005 è Work Crossing Cooperative, un gruppo senza scopo di lucro che coinvolge oltre 200 carcerati offrendo loro opportunità lavorative sempre diverse e nuove. La vetrina della pasticceria Giotto è simbolo del successo di questo percorso di reinserimento che potrà permettere ai detenuti coinvolti di avere un lavoro una volta scontata la pena.
Matteo Marchetto, presidente della cooperativa, ha dichiarato al Corriere “Abbiamo iniziato con un paio di pasticceri e quattro o cinque detenuti e sfornavamo qualche centinaio di panettoni. Ad oggi la produzione della pasticceria conta 80.000 panettoni venduti in tutto il mondo”. Gli aspiranti pasticceri vengono selezionati con attenzione da parte dell’amministrazione penitenziaria che sceglie tra i candidati quelli più idonei che possono affrontare i sei mesi di tirocinio.
Il presidente della cooperativa ha anche sottolineato che non si tratta di assistenzialismo ma di opportunità di impiego concrete che possono offrire un vero e proprio riscatto sociale attraverso l’insegnamento di una professione adeguatamente ricompensata: gli aspiranti pasticceri iniziano a ricevere 650 euro al mese per il primo semestre e raggiungono i mille euro nei mesi successivi.
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