Ossa d'orso e dadi da gioco: le fogne svelano la vita al Colosseo
Orsi, bassotti, monete e dadi da gioco: dalle fogne del Colosseo emerge un’inedita istantanea della vita quotidiana nella Roma del 523 d.C.
Le fogne del Colosseo rivelano affascinanti dettagli della vita quotidiana entro le mura dell’Anfiteatro Flavio: una fotografia inedita del vissuto e delle abitudini della Roma antica, emersa durante un’indagine sul sistema fognario del monumento. La pulizia di un canale ostruito e in disuso da oltre 1500 anni ha portato alla luce ossa di animali, resti dei pasti consumati dal pubblico sulle gradinate e diversi oggetti di uso comune – dadi da gioco, spilloni e tante monete.
Un tesoro nelle fogne del Colosseo
I risultati delle indagini sono stati presentati nel corso di una giornata di archeologia pubblica promossa dal Parco archeologico del Colosseo. Durante l’incontro, dedicato alle novità emerse in materia di idraulica dalle ricerche sui collettori fognari dell’Anfiteatro romano, sono stati illustrati anche alcuni sorprendenti ritrovamenti “collaterali”.
Nel corso degli scavi, iniziati a gennaio 2022, è stata eseguita la delicata operazione di pulizia di un canale “ostruito e fuori uso più o meno dal 523 d.C., quando il Colosseo ha smesso di essere anfiteatro per poi essere una sorta di condominio, fortezza, ospedale e persino filanda”, spiega Martina Almonte, responsabile unico del procedimento (Rup).
Gli scavi e i lavori di indagine nascono infatti per rispondere a un problema che si trascina da tempo immemore nella zona dell’Anfiteatro Flavio, quello degli allagamenti dei sotterranei – sempre più frequenti a causa degli eventi climatici estremi che non risparmiano la Capitale.
“L’importante lavoro di ricerca promosso dal Parco, in collaborazione con i migliori istituti italiani e internazionali, ha permesso di capire meglio il funzionamento del Colosseo per quanto riguarda l’assetto idraulico”, ha spiegato Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo, “ma anche di approfondire il vissuto e le abitudini di chi frequentava questo luogo durante le lunghe giornate dedicate agli spettacoli”.
Anche se i lavori erano indirizzati soprattutto all’indagine delle caratteristiche costruttive e delle funzioni idrauliche del sistema fognario, quello che è emerso dal materiale “di scarto” recuperato durante la pulizia del canale è un vero e proprio tesoro. Oggetti di uso quotidiano, ossa di animali, dadi e monete sono affiorati in gran quantità dalle fognature, portando alla luce una preziosa e inedita testimonianza delle ultime fasi di vita dell’Anfiteatro romano, una fotografia degli ultimi giorni di spettacoli e vita quotidiana tra gli spalti, l’arena e gli ipogei del Colosseo.
Orsi, bassotti e monete: un’istantanea dagli ultimi giorni del Colosseo
La pulizia degli antichi condotti fognari del Colosseo ha rivelato numerosi reperti: dai semi di piante coltivate, probabili resti dei pasti consumati sugli spalti dal pubblico, fino alle ossa dei diversi animali che venivano usati per gli spettacoli dei gladiatori e per le venationes, le battute di caccia che si svolgevano all’interno dell’arena al mattino.
Nel corso degli scavi sono emersi i resti di fichi, uva, meloni, noci, nocciole, pinoli, olive, pesche, ciliegie e susine, e diverse ossa di animali: orsi, leoni e cani, anche bassotti, probabilmente costretti a combattere per intrattenere gli spettatori sugli spalti. Ma anche dadi da gioco e oggetti d’uso quotidiano, come uno spillone in osso e diversi elementi di vestiario, tra cui borchie e chiodini da scarpe.
Tra i rinvenimenti più affascinanti emersi dal prezioso materiale recuperato, frammenti di foglie di bosso e alloro, piante ornamentali che venivano usate per abbellire l’arena durante gli spettacoli, e un sesterzio in oricalco di Marco Aurelio emesso nel 170-171 d.C. per celebrare i voti decennali dell’imperatore, un tipo di moneta forse usata per ingraziarsi il favore del popolo.
“Volando con la fantasia”, spiega ad ANSA l’archeologa esperta in numismatica Francesca Ceci, “possiamo immaginare le luccicanti monete lanciate sulla folla, e una di queste, la nostra, caduta nella sabbia dell’arena e poi spazzata via insieme al sangue di uomini e animali”. Un’ipotesi affascinante, ma anche un’immagine straordinariamente vivida di come doveva apparire, più di millecinquecento anni fa, la vita entro le mura del Colosseo.
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