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Due ospedali come gallerie d'arte a Bergamo: "La cura e la bellezza"

"La cura e la bellezza" è un progetto nato da Humanitas Gavazzeni, Humanitas Castelli e l’Accademia Carrara di Bergamo che ha portato maxi riproduzioni di opere d'arte in ospedale

opere arte ospedale bergamo

L’arte entra in ospedale: succede a Bergamo e più precisamente si tratta di un progetto messo in campo da diversi attori, grazie alla collaborazione tra Humanitas Gavazzeni, Humanitas Castelli e l’Accademia Carrara di Bergamo.

L’iniziativa ha preso il nome di “La cura e la bellezza” e ha portato le opere d’arte in corsia, così sulle pareti dei due ospedali bergamaschi sono state messe in bella mostra riproduzioni di 25 opere esposte nella pinacoteca di Bergamo: l’Accademia di Cararra.

Si tratta nello specifico di dettagli di queste opere che sono stati trasformati in ingrandimenti, regalando a pazienti e personale una prospettiva unica. Gli ospedali scelti per trasformarsi (anche) in gallerie d’arte sono Humanitas Gavazzeni e Castelli e ospiteranno questi quadri per tutto il corso del 2019.

Le dimensioni sono state decuplicate rispetto agli originali e il risultato di questo grande lavoro è andato a tappezzare i corridoi e le sale d’attesa, coprendo circa 400 metri quadrati di superficie.

Tra i grandi artisti riprodotti si possono citare Botticelli, Canaletto, Hayez, Lotto e Raffaello. I dettagli sono stati selezionati con cura, con il coinvolgimento del personale ospedaliero attraverso un sondaggio. Si tratta di volti di altri tempi, scorci di cielo che mostrano dettagli unici. Ingrandimenti così definiti da mostrare a occhio nudo la maestria dei grandi artisti nelle pennellate, particolari che altrimenti sarebbero difficili da apprezzare. Alla base di tutto c’è la bellezza e la condivisione delle emozioni.

E così gli ospedali diventano sempre di più a misura di paziente: sono diversi i progetti in tal senso in tutta Italia. Per citare un esempio basti ricordare la recente apertura di una sala cinema all’interno del Niguarda di Milano.

Quella bergamasca, invece, è solo una prima fase di un progetto più ampio che prevede altri appuntamenti dedicati a pazienti e personale, ma anche a tutti i cittadini. Una collaborazione che si è concretizzata anche sotto il profilo artistico con le indagini per il restauro de “La resurrezione” del Mantegna.

Le opere saranno visibili per tutto il 2019. Vicino a ogni immagine vi è una didascalia e un apposito QR code attraverso il quale accedere direttamente al sito per conoscere di più delle opere che sono state esposte.