Orsa Amarena uccisa a fucilate: era un simbolo in Abruzzo
L'orsa Amarena del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise è morta: a ucciderla sono state le fucilate di un uomo a San Benedetto dei Marsi
L’orsa Amarena del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è stata uccisa a fucilate da un uomo: l’episodio è avvenuto alla periferia di San Benedetto dei Marsi.
La notizia è stata riportata sulla pagina ufficiale di Facebook del Parco Nazionale d’Abruzzo: nel post, dove è stata allegata anche un’immagine dell’orsa morente, vengono ricostruiti i fatti che hanno portato all’uccisione dell’animale.
Uccisa a fucilate l’orsa Amarena
All’incirca verso le ore 23.00 di giovedì 31 agosto 2023, l’orsa Amarena è stata colpita da una fucilata esplosa da un uomo alla periferia di San Benedetto dei Marsi, comune della provincia dell’Aquila situato fuori dal Parco e dall’Area Contigua. Avvertito il colpo, sul luogo sono intervenute prontamente le Guardie del Parco che erano in servizio di sorveglianza visto che in zona era scesa l’orsa insieme ai suoi cuccioli.
Sul posto è arrivato anche il veterinario del Parco con la squadra di primo intervento, ma ha potuto accertare subito la morte dell’orsa, vista la gravità della ferita riportata. Il Parco Nazionale ha fatto sapere che l’uomo è stato identificato dai Guardiaparco per poi essere sottoposto ai rilievi da parte dei Carabinieri della stazione locale.
Al momento sono ancor in corso tutti i rilievi del caso che serviranno ad accertare la dinamica dei fatti: durante la notte il personale del Parco è stato impegnato nella ricerca dei cuccioli dell’orsa uccisa e poi valutare come procedere.
La reazione del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise ha condannato con forza l’accaduto: “L’episodio è un fatto gravissimo – si legge nel posto pubblicato sulla pagina ufficiale di Facebook – arreca un danno enorme alla popolazione che conta una sessantina di esemplari, colpendo una delle femmine più prolifiche della storia del Parco.
Ovviamente non esistono motivazioni di nessuna ragione per giustificare l’episodio visto che Amarena, pur arrecando danni ad attività agricole e zootecniche, sempre e comunque indennizzati dal Parco anche fuori dai confini dell’Area Contigua, non aveva mai creato alcun tipo di problema all’uomo”.
Anche il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio ha commentato quanto successo a San Benedetto dei Marsi, condannando a sua volta l’episodio: “La notizia dell’uccisione a colpi di fucile dell’orsa Amarena rappresenta un atto gravissimo nei confronti dell’intera Regione che lascia dolore e rabbia per un gesto incomprensibile – le parole del Governatore riportate da Repubblica – le comunità fuori e dentro ai parchi hanno sempre dimostrato di saper convivere con gli orsi senza mai interferire con le loro abitudini.
L’atto violento compiuto nei confronti del plantigrado non ha alcuna giustificazione. Confidiamo nelle indagini che sono state avviate dalle forze dell’ordine e dai vertici del parco, che hanno già individuato il responsabile, affinché la giustizia faccia il suo corso”.
Stando a quanto riportato da Repubblica, l’uomo che ha ucciso l’orsa Amarena avrebbe raccontato ai Carabinieri di aver sparato per paura, senza la volontà di uccidere l’animale: il suo sarebbe stato un atto impulsivo e istintivo, causato dalla paura di essersi trovato l’orsa all’improvviso all’interno della sua proprietà.
Durante il mese di gennaio del 2023 il Parco Nazionale d’Abruzzo aveva dovuto dire addio al suo simbolo, l’orso bruno marsicano Juan Carrito, morto dopo essere stato investito da un’auto sulla strada statale 17 nei pressi di Roccaraso
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