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Nuovo caso scontrino al Singita di Fregene: la difesa del locale

La titolare del Singita, lido dell’ultimo “caso scontrino”, ha spiegato la sua versione dei fatti sull'aperitivo per 21 persone costato oltre 750 euro

Caso scontrino al Singita di Fregene, la difesa della titolare

Un nuovo “caso” scontrino sta facendo il giro di social network e non solo: un aperitivo al tramonto sulla spiaggia di Fregene, sul litorale laziale, è costato 753 euro a un gruppo di amici, che ha deciso di contattare un’associazione per la tutela dei consumatori.

La titolare del lido, che rischia di veder revocata la concessione al suo stabilimento balneare, si dice sorpresa e affida la sua difesa a un’intervista in cui spiega per filo e per segno la sua versione dei fatti su cosa è successo quella sera.

Fregene: scontrino da oltre 700 euro al Singita

Il caso dello scontrino choc di Fregene non è isolato: negli ultimi mesi sono state diverse le denunce di clienti di locali e ristoranti che si sono visti recapitare conti esagerati dopo aver consumato una cena a base di pizza o di costosissimi crostacei.

In questo caso lo scontrino riguarda un aperitivo per 21 persone, consumato sulla spiaggia nell’area vip di un noto e pluri-premiato lido di Fregene, il Singita. Lo scontrino, che ha fatto rapidamente il giro del web, riporta il costo finale di 753 euro, poco meno di 36 euro a testa.

Il caso è esploso dopo che i clienti si sono rivolti a un’associazione per la tutela dei consumatori, che ha annunciato che presenterà un esposto in Procura per truffa e una denuncia alle Autorità amministrative competenti per chiedere la revoca della concessione allo stabilimento balneare.

Caso scontrino, la difesa della titolare

Alla luce delle polemiche e delle critiche ricevute, Claudia Serafini, 50enne fondatrice del Singita, lido aperto dal 2003 sulla sabbia di Fregene, in provincia di Roma, ha rilasciato un’intervista a ‘La Repubblica’ per spiegare la sua versione dei fatti.

Nel corso dell’intervista, Claudia Serafini ha definito la polemica che ha visto protagonista il suo stabilimento “assurda” e “inspiegabile” e ha annunciato di aver “già dato mandato al nostro avvocato di denunciare l’associazione che ha diffuso questa notizia: riteniamo ci siano tutti gli estremi della diffamazione”.

La titolare del Singita di Fregene ha raccontato che i clienti del “caso scontrino” che ha scatenato i social network “hanno scelto la formula del buffet nell’area vip fronte mare, che nel fine settimana costa 25 euro a persona”.

Questo è ciò che prevede tale cifra nello stabilimento sul litorale romano: “Bevande escluse, serviamo catalana di gamberi, cous cous con verdure, crumble vegetariano a base di pomodorini, feta e olive, nachos servito con guacamole, fonduta e pico de gallo, insalata di farro e mix di cereali con pomodorini, ceci, tonno, olive e basilico. Pizzette rosse, pizza croccante. Il buffet che, su richiesta, è stato servito più volte”. La spesa di 35 euro, in questo caso, sarebbe giustificata, ha spiegato Claudia Serafini, dal fatto che i clienti sono rimasti dalle 19 alle 23 e hanno ordinato cocktail e vino.

La fondatrice del Singita ha definito “allucinante” l’ipotesi che allo stabilimento sia revocata la concessione per questo episodio. Claudia Serafini ha difeso così il suo lido: “Noi da anni vinciamo il premio come miglior lido di Italia. Facciamo parte di Confesercenti, tra poco avremmo dovuto partecipare, anche quest’anno, al concorso ‘Best beach bar’”.