Nel letto del fiume Po in secca è spuntato un cammello
Allarme siccità per il fiume Po, la cui crisi idrica è tra le peggiori degli ultimi 70 anni: perché nel letto del corso d'acqua è spuntato un cammello
L’emergenza siccità è un tema molto delicato e quanto mai d’attualità in Italia in questo periodo di alte temperature e scarsa pioggia. A destare preoccupazione, in particolare, è la situazione del fiume Po, la cui crisi idrica è tra le peggiori degli ultimi 70 anni. Nel letto del corso d’acqua, ora, è spuntato addirittura un cammello. Questo episodio, però, che sembra certificare in maniera chiara ed evidente la situazione critica del fiume Po, merita una spiegazione più dettagliata.
Perché nel letto del fiume Po è spuntato un cammello
La notizia del cammello spuntato nel letto del fiume Po in secca ha fatto rapidamente il giro del web nelle ultime ore, rilanciando il dibattito sull’emergenza climatica in atto. L’allarme siccità e l’importante crisi idrica che ha colpito il Po, però, stavolta non c’entrano: il cammello apparso a Boretto, in provincia di Reggio Emilia, in Emilia Romagna, era lì, infatti, per promuovere una festa che si terrà alla fine del mese di giugno 2022 sulla spiaggia locale. A riportare la notizia è stato il ‘Resto del Carlino’.
Emergenza siccità, la situazione del fiume Po
Nonostante il cammello apparso nel letto del fiume Po a Boretto (la foto è di archivio, risale al 2007) non sia direttamente collegato all’emergenza siccità, la situazione del corso d’acqua italiano continua a preoccupare, come confermato anche in un recente incontro tra gli enti dell’Osservatorio sugli utilizzi idrici. Per l’ennesima volta, infatti, in quell’occasione, si è fatto riferimento al fatto che la crisi idrica che ha colpito il fiume Po quest’anno è tra le peggiori degli ultimi 70 anni, a causa della scarsa pioggia, di una temperatura più alta di 23 gradi rispetto alla media del periodo e della mancanza di neve in montagna. Per migliorare la situazione del fiume Po, in questi giorni si è deciso di rilasciare ulteriore acqua dal lago di Garda (fino a 10 m3sec).
L’Osservatorio ANBI sulle risorse idriche italiane, nei giorni scorsi, ha lanciato un nuovo allarme sul fiume Po, le cui acque stanno diventando salate proprio a causa dell’estrema siccità. Il delta del fiume Po è ormai salato, conseguenza del fatto che il cuneo salino, ossia il movimento di acqua salata dal mare verso l’entroterra, è risalito di più di 15 chilometri lungo il corso d’acqua verso l’entroterra. E non accenna ad arrestarsi.
Non solo: la portata del fiume Po ha ampiamente superato i suoi minimi storici: a Pontelagoscuro è stata rilevata una portata di appena 301,6 metri cubi al secondo, molto al di sotto della soglia critica, che è fissata a 450 metri cubi al secondo.
Emergenza siccità: la situazione dei fiumi e laghi nel resto d’Italia
L’emergenza siccità non riguarda solo il fiume Po in Italia. La situazione, infatti, è critica praticamente in tutto il Paese, dal Piemonte alla Lombardia, passando per le Marche. Ai Castelli Romani, secondo l’Osservatorio ANBI sulle risorse idriche italiane, la situazione dei corsi d’acqua sarebbe addirittura “catastrofica”: i laghi hanno raggiunto i minimi storici e anche il fiume Tevere è sempre più secco. Insomma, l’Italia intera è alle prese con un clima sempre più tropicale, le cui conseguenze sull’ambiente appaiono disastrose.
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