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Po in secca: spuntano "isole" dal letto del fiume. Le immagini

Prosegue la crisi idrica nelle regioni del Nord Italia, il Po è in secca: dal letto del più grande fiume italiano spuntano "isole", tronchi e sassi

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La crisi idrica è un problema molto serio in Italia: questo fenomeno ha iniziato ad allarmare già nel corso del 2022, uno degli anni più aridi della storia, contrassegnato da una mancanza di precipitazioni che ha creato non pochi problemi a livello ambientale.

Dal fiume Po in secca spuntano le “isole”

A risentire della crisi idrica, naturalmente, sono soprattutto i fiumi e in particolare il Po: secondo l’osservatorio dell’Anbi, l’Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue, il Po ha raggiunto una portata inferiore a quella dello scorso anno.

La secca del Po è testimoniata da foto e video che mostrano quanto basso sia il livello del fiume a Torino e in Piemonte: dal letto, infatti, emergono tronchi, sassi e piccole isole di terra. In questi giorni, inoltre, il Po è caratterizzato dalla presenza di numerosi gabbiani.

Nonostante le temperature di questo inverno siano molto rigide, il livello del Po continua ad allarmare: secondo le ultime rilevazioni, il fiume è più basso di 3,2 metri rispetto allo zero idrometrico normale registrato a Ponte della Becca, in provincia di Pavia. Le rive del Po sono estremamente ridotte e le spiagge di sabbia si presentano ampie come durante il periodo estivo.

Il ritorno dell’inverno ha portato l’arrivo di aria artica, gelo e vento e una brusca diminuzione delle temperature: a ciò, però, non corrisponde il ritorno di precipitazioni significative. Le piogge continuano a farsi attendere con ripercussioni negative sui livelli idrici dei fiumi e dei laghi, in maniera particolare nelle regioni settentrionali della Penisola.

La situazione è molto complicata: la crisi idrica del più grande fiume d’Italia fotografa la carenza di acqua in cui versa tutto il Nord del Paese, dove anche i grandi laghi hanno percentuali di riempimento inferiori alla media: si va dal 36% del Lago di Garda al 35% del Lago Maggiore, arrivando fino al 35% del Lago di Como, inserito nell’elenco delle località preferite dai turisti stranieri per le vacanze in Italia.

Crisi idrica: allarme per i prodotti alimentari

Con il Po a secco, l’Italia rischia di perdere un terzo della produzione alimentare che arriva proprio dalla Pianura Padana, dove si concentra anche la metà dell’allevamento nazionale. A lanciare l’allarme è Coldiretti che spiega come il patrimonio produttivo alimentare del nostro Paese sia a forte rischio dopo un 2022 in cui al Nord è caduto il 40% di acqua in meno.

L’Italia è già alle prese con l’inflazione che porta a numerosi rincari alimentari: con il Po in secca, sono diversi i prodotti a rischio, dal grano duro per la pasta alla salsa di pomodoro, passando per il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano, fino ad arrivare ai salumi più prestigiosi. A rischio anche frutta e verdura prodotte nella Pianura Padana che rappresentano la punta di diamante del Made in Italy alimentare in Italia e nel mondo.

Per fronteggiare questa emergenza, Coldiretti invita le istituzioni a correre ai ripari. Il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini si è espresso così in merito: “Di fronte al cambiamento climatico che ha sconvolto l’ambiente e decimato i raccolti con un impatto devastante sull’intera filiera agroalimentare e sulla spesa dei cittadini è necessario realizzare il piano invasi per contrastare la siccità ed aumentare la raccolta di acqua piovana oggi ferma ad appena l’11%”.