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Negroni sopravvalutato? Critiche dagli Usa al cocktail italiano

Il magazine statunitense 'Punch' attacca il Negroni, definendolo un cocktail sopravvalutato, provocando reazioni tra gli appassionati della mixology

Pubblicato:

Valentina Alfarano

Valentina Alfarano

Editor & Coach Letterario

Lavorare con le storie è la mia missione! Specializzata in storytelling di viaggi, lavoro come editor di narrativa e coach di scrittura creativa.

Magazine USA critica il Negroni

Il Negroni, uno dei cocktail più iconici della tradizione italiana, è stato recentemente oggetto di una controversa critica da parte del giornale statunitense ‘Punch’, secondo cui il drink creato dal conte Camillo Negroni a Firenze sarebbe tra i cinque cocktail più sopravvalutati al mondo. Questa affermazione ha generato scalpore, specialmente alla vigilia della Negroni Week, una celebrazione globale che omaggia il famoso cocktail dal 16 al 22 settembre.

Critiche dal magazine Punch: perché il Negroni è sotto accusa

La critica proviene dall’esperto di mixology Ramsey Musk, del celebre Accomplice Bar di Los Angeles. In un articolo pubblicato su ‘Punch’, Musk ha dichiarato che molti cocktail “classici”, come il Negroni, non meritano la fama che li circonda. Come riportato dal ‘Gambero Rosso’ ha dichiarato: “I cocktail in parti uguali sono sopravvalutati, raramente bilanciati e semplicemente non sono adatti”.

Nel caso del Negroni, Musk ha suggerito di modificare la ricetta tradizionale, aumentando la quantità di gin rispetto al vermouth, rendendo il cocktail meno dolce e più deciso. “Il Negroni, nella sua classica costruzione in parti uguali, ha bisogno di essere riorganizzato per essere buono, in particolare aumentando il gin e riducendo un po’ la dolcezza”, ha dichiarato.

Questa non è una posizione isolata: secondo l’articolo, anche alcuni altri bar di spicco, come il Dante di New York, hanno adottato questa variazione, riducendo la componente di vermouth per ottenere una miscela più adatta ai gusti contemporanei. Tuttavia, l’idea di modificare un cocktail così radicato nella cultura italiana non è stata accolta con entusiasmo dai puristi.

Il Negroni e altri cocktail storici: sopravvalutati o classici immortali?

Nonostante la critica, il Negroni continua a mantenere il suo status di “indimenticabile”, essendo uno dei 33 cocktail codificati dall’International Bartenders Association (IBA). Questo riconoscimento è un baluardo di difesa contro le opinioni più critiche, come quelle espresse da Musk. Il Negroni è stato, infatti, uno dei pilastri della mixology per decenni, mantenendo intatta la sua popolarità in tutto il mondo.

L’articolo di ‘Punch’ ha però allargato la sua lista nera ad altri cocktail storici. Il Daiquiri, reso famoso da Ernest Hemingway, è stato definito “completamente sbilanciato” da Joaquín Simò, mentre il Vieux Carré è stato bollato come un “pasticcio sciatto e poco concentrato” da Jeffrey Morgenthaler.

Anche il Last Word e l’Aviation non sono stati risparmiati dalle critiche, considerati troppo complessi e difficili da preparare correttamente. “Solo perché sono classici non è detto che siano anche buoni!”, questa sembra essere l’opinione generale.

In parallelo a queste critiche, ‘Punch’ ha anche elogiato alcuni cocktail meno noti, definiti “sottovalutati”. Tra questi spiccano nomi come il Mojito Caballito, una variante del mojito tradizionale arricchito con vermouth francese, e altri drink quasi sconosciuti come il Tunnel e il Blinker.

Alla fine, sembra che l’articolo pubblicato da ‘Punch’ abbia voluto lanciare una sfida ai classici della mixology, spingendo verso una riflessione sulla loro effettiva qualità. Tuttavia, per molti appassionati e professionisti del settore, il Negroni resta un cocktail insostituibile. Nonostante le critiche, continua a essere un simbolo di eleganza e tradizione, e rimane uno dei drink più ordinati nei bar di tutto il mondo.