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Il mistero dell'anfora trovata nel mare di Mondello

In fondo al mare di Mondello è stata trovata un'antica anfora: mistero sulla provenienza e sulla datazione del reperto storico riportato in superficie

Spiaggia di Mondello

A Mondello, in seguito a un’immersione nel mare siciliano, è stata ritrovata una misteriosa anfora. Il reperto riportato in superficie dovrà essere esaminato per poterne accertare l’epoca.

Dal mare di fondello emerge una misteriosa anfora

La scoperta dell’anfora in fondo al mare di Mondello è opera di un sub che l’aveva individuata in maniera fortuita, a circa dieci metri di profondità nelle acque del golfo.

Dopo la segnalazione, i sommozzatori dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della questura si sono messi all’opera, immergendosi per recuperare l’antico e misterioso reperto in fondo al mare.

Una volta riportata in superficie, l’anfora è stata pulita dalla sabbia e dalla salsedine ed è stata affidata alle mani della polizia che attualmente la tiene in custodia. Il prossimo passo tocca alla Soprintendenza del mare: gli esperti si metteranno al lavoro per analizzarla e verificare la datazione e l’epoca della sua fattura.

L’anfora, come detto, si trovava a una profondità di 10 metri in un’area di interesse e conferma come il mare che lambisce questa parta di Sicilia sia un vero e proprio scrigno ricco di tesori, molto probabilmente perché rotta commerciale di tante imbarcazioni per il trasporto dei commerci fin dai tempi antichi.

La questura, dopo il ritrovamento dell’anfora, ha diramato una nota riportata da Palermo Today: “Il suo ritrovamento è la dimostrazione di come il mare che lambisce questa parte di Sicilia sia uno scrigno di tesori, probabilmente perché rotta commerciale solcata da diverse imbarcazioni usate per il trasporto di merci sin da un passato molto lontano”.

I tesori custoditi nel mare della Sicilia

Notizie che riguardano i ritrovamenti di reperti non sono una novità per quanto riguarda la costa siciliana: nel 2021, per esempio, sono stati ritrovati antichi frammenti incagliati nei fondali e tre anfore romane, databili tra il II Secolo avanti Cristo e il II Secolo dopo Cristo. Frammenti e anfore vennero ritrovati a circa cento metri di distanza dall’antico stabilimento balneare di Mondello, a una profondità di circa 12 metri.

Più recente, invece, quanto successo a Noto, dove nel novembre del 2023 un residente ha segnalato alle autorità la presenza di due ancore in pietra di età arcaica: il ritrovamento è avvenuto nei fondali antistanti la costa di San Lorenzo, questa volta a 15 metri di profondità.

A pochi chilometri da Trapani, nel territorio di Misiliscemi, è stato ritrovato il relitto di una nave romana del III Secolo dopo Cristo: quella avvenuta nei fondali di Marausa e rappresenta una scoperta di rilevanza straordinaria, in modo particolare per le condizioni dell’imbarcazione naufragata a 100 metri dalla riva.

Tra le grandi scoperte nel mare della Sicilia si segnala anche il relitto subacqueo identificato nelle acque di Capo d’Orlando, provincia di Messina: un piroscafo a ruote a propulsione mista vapore/vela di tipo Schooner “Marco Polo” che stando alle analisi effettuate è stato varato addirittura il 9 aprile del 1863.

I ritrovamenti di reperti archeologici di grande importanza storica, ovviamente, non riguardano solo la Sicilia, ma si estendono a tutta l’Italia: nel mese di settembre del 2023, per esempio, a Ventotene è stata trovata un’anfora di epoca romana Repubblicana nei fondali.