Velletri, il mistero del sasso: è un calendario di 10mila anni fa
A fare la straordinaria scoperta un giovane archeologo della Sapienza durante un'escursione sui Colli Albani. Il sasso risale a diecimila anni fa
Potrebbe sembrare un sasso come tanti, invece questo piccolo ciottolo trovato in un bosco di Velletri nasconde il calendario lunare più antico del mondo.
L’autore di questa incredibile scoperta è il giovane archeologo Flavio Altamura, appassionato di trekking, che ha raccontato di averlo trovato in modo casuale nel 2007 durante una delle consuete passeggiate con il suo cane ai lati di un sentiero vicino alla cima di Monte Alto, sui Colli Albani, a sud di Roma.
In seguito, un’approfondita ricerca coordinata dall’Università “La Sapienza”, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale, ha svelato che si tratta di un reperto risalente a 10mila anni fa.
Lo studio è stato pubblicato nei giorni scorsi sulla rivista “Journal of Archaeological Science: Reports”, che lo ha definito un manufatto “notazionale” e uno dei rarissimi reperti del genere del Paleolitico che mostra le caratteristiche dei calendari lunari. Uno strumento che, come ha riportato la rivista, “potrebbe avere implicazioni significative per la ricostruzione della capacità cognitiva e matematica dell’Homo Sapiens in epoca preistorica”.
Ma cosa ha spinto gli archeologi a credere che quel sasso avesse qualcosa di speciale? Il ciottolo che ha attirato l’attenzione dei ricercatori riportava tre serie di brevi incisioni lineari, cosiddette “tacche”, lungo tre lati del ciottolo, distanziate in maniera regolare e simmetrica su ogni lato, così da riempire lo spazio da una estremità all’altra, per un totale di 27 o 28 incisioni.
Le tacche, che stando a quanto hanno rivelato le indagini sarebbero state tracciate nel corso del tempo utilizzando più strumenti litici affilati, presenterebbero quindi lo stesso numero dei giorni del mese sinodico, il che fa di questo straordinario sasso ritrovato nei boschi di Velletri il più antico e verosimile esempio di calendario lunare “nel record preistorico mondiale”, uno dei primi tentativi nella storia dell’uomo di comprendere e misurare lo scorrere del tempo.
Dalle analisi petrografiche è inoltre emerso che il calcare marnoso, materiale di cui è composto lo straordinario ciottolo, proviene da siti geologici distanti decine di chilometri dal luogo di in cui è stato ritrovato. Ciò vuol dire che il sasso fu trasportato a lungo, prima di arrivare sulla cima di Monte Alto, sui Colli Albani.
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