Estate senza piscine a Milano: cosa è successo
Caos piscine a Milano: restano pochi centri balneari attivi per l'estate del 2025 sul territorio cittadino, mentre la maggior parte sono chiusi
Caso piscine a Milano: per l’estate 2025, di quelle presenti sul territorio del Capoluogo lombardo, ben cinque sono chiuse da anni per lavori di ristrutturazione, oppure si avviano verso una gestione privata che aumenta la possibilità di un incremento delle tariffe.
Milano senza piscine in estate: la situazione
Non tutti a Milano possono permettersi di spostarsi per andare al mare o in montagna: in molti hanno poco tempo per godersi un po’ di relax, magari nel fine settimana prima di rientrare a lavoro. Diventano così fondamentali le piscine comunali, ancora di salvezza per scappare dalla routine quotidiana per poche ore, e concedersi un bagno per alleviare la calda estate milanese.
Quello delle piscine, però, è un vero e proprio caso nella city meneghina: solo pochi centri balneari risultano attualmente attivi, mentre gli altri sono chiusi da anni, vuoi per lavori di ristrutturazione che stanno richiedendo più tempo del previsto, vuoi per un passaggio a una gestione privata con tutte le conseguenze che ne derivano.
Una delle piscine aperte a Milano è quella del centro balneare Romano, conosciuta come la “Ponzio“: si trova in via Zanoia, nella zona di Città Studi. Due vasche scoperte, entrambe gestite da Milanosport, si trovano in via Sant’Abbondio nel quartiere Chiesa Rossa, e Cardellino in via del Cardellino.
A queste si aggiungono la piscina Caimi, conosciuta anche come “Bagni Misteriosi“, gestita dalla Fondazione Pier Lombardo e situata nella zona di Porta Romana, e la piscina Lampugnano della Federazione Italiana Nuoto, attiva a partire dall’estate del 2024 e dedicata prevalentemente al nuoto sportivo.
I centri chiusi
La nota dolente è rappresentata dai centri balneari chiusi, a cominciare da quello situato nella zona dello stadio di San Siro, il Lido di Milano: si tratta di uno spazio enorme che fino al 2019, ogni anno, poteva accogliere oltre 50.000 bagnanti a tariffe comunali. Purtroppo da anni versa in condizioni di abbandono: da poco è stata affidata a una multinazionale privata che ha l’intenzione di costruire una vasca d’acqua dolce dove praticare canoa e kayak tutto l’anno, campi sportivi all’aperto, un centro benessere e un parcheggio.
Le quattro piscine del centro ricreativo Scarioni, della zona di Niguarda, sono chiuse dal 2018: anche qui il destino è in mano ai privati che restituiranno alla collettività un pezzo di città che ogni estate poteva accogliere anche 25.000 persone. L’apertura, lavori permettendo, potrebbe avvenire nel 2028 con prezzi che si aggirerebbero sui 12,50 euro al giorno per i feriali e 18 per i festivi.
Tutto fermo al centro balneare Argelati sui Navigli, luogo dove è sorta nel 1919 la prima piscina scoperta di Milano: rimasta in funzione fino all’estate del 2022, oggi è in stato di abbandono. Nello stesso anno ha chiuso i battenti anche il solarium della piscina Suzzani in zona Bicocca: la riapertura è prevista per il mese di luglio del 2025.
Discorso diverso per la piscina Saini in zona Forlanini: la Statale di Milano, una delle migliori università italiane secondo la classifica QS World University Rankings 2025, è diventata operatore dal 2023, investendo molto per la riqualificazione dell’impianto, con fondi che arrivano anche dal Ministero dell’Università e dalla Regione Lombardia. Il progetto prevede l’adeguamento degli impianti, diversi lavori di efficientamento energetico e informatico e il trasferimento della facoltà di Scienze Motorie.
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