Nuovo stadio accanto a San Siro: la proposta di Inter e Milan
Inter e Milan, la nuova proposta è quella di costruire un nuovo impianto accanto a San Siro. Il sindaco Giuseppe Sala: "Accordo tra le due squadre"
Nuovo stadio di Inter e Milan, si cambia ancora: la proposta delle due società è quella di costruire un impianto nuovo di zecca accanto all’attuale San Siro.
Ad annunciare la volontà dei club è stato il sindaco di Milano Giuseppe Sala che nella mattinata di venerdì 13 settembre 2024 ha incontrato a Palazzo Marino i rappresentanti delle due società: l’amministratore delegato del Milan Giorgio Furlani e l’Ad corporate dell’Inter Alessandro Antonello, insieme a Katherine Ralph del fondo Oaktree che gestisce i nerazzurri.
Inter e Milan, nuovo stadio accanto a San Siro
“L’accordo e l’unità di intenti delle due squadre sono molto forti ed è una cosa positiva – le parole di Giuseppe Sala riportate dal ‘Corriere della Sera’ – le due squadre hanno fatto lunghe analisi di fattibilità tecnico ed economica rispetto all’ipotesi di ristrutturare San Siro, partendo dal progetto di WeBuild ma cercando di verificare le ipotesi realistica di ristrutturazione”.
Il primo cittadino del capoluogo lombardo ha spiegato che “dopo lunghe analisi, Inter e Milan sono arrivate alla conclusione che il Meazza non è ristrutturabile, o perlomeno a costi accessibili, e che quindi non considerano l’ipotesi San Siro come si era pensato negli ultimi mesi, fattibile. La loro proposta è di tornare sull’idea di un nuovo stadio nell’area di San Siro”.
Riguardo al progetto del nuovo stadio accanto al Meazza, Sala ha dichiarato: “Ho rivisto quattro delibere di giunta, un dibattito pubblico, una delibera del consiglio comunale, la resistenza nostra all’idea del referendum, c’è dietro tanto lavoro. Vedendola in positivo vuol dire che non si riparte da zero ma da una espressione molto precisa del volere del consiglio comunale”.
Il Meazza e i tanti progetti per lo stadio a Milano
Come detto l’Inter e il Milan pensano da anni alla possibilità di costruire un nuovo stadio congiunto oppure due impianti nuovi di zecca. Sul futuro di San Siro le posizioni sono cambiate con il passare del tempo: inizialmente era stata avanzata la proposta di abbattere il mitico Giuseppe Meazza per edificare un nuovo stadio nella stessa area.
Per proseguire su quella strada erano stati presentati due diversi progetti: uno firmato da Manica+Sportium e l’altro dallo studio di architettura Populous. Entrambi i progetti sono stati accantonati con il vincolo alla demolizione di San Siro, portando le due società a studiare delle alternative.
Sia l’Inter che il Milan, a quel punto, si sono mosse per costruire due nuovi stadi al di fuori dei confini cittadini: i nerazzurri avevano scelto la zona di Rozzano, mentre i rossoneri avevano puntato su San Donato.
Per scongiurare il “trasloco” dei due club di calcio da Milano, era stato presentato anche un progetto che prevedeva il restyling di San Siro, valorizzando ulteriormente lo stadio conosciuto in tutto il mondo come “La Scala del calcio”.
Adesso, invece, si va verso la costruzione di un nuovo stadio accanto a San Siro: resta da capire se l’Inter e il Milan diventerebbero proprietarie dell’impianto a titolo definitivo, (con o senza il comune) oppure attraverso una concessione della durata di 99 anni. Il Meazza, a quel punto, resterebbe al suo posto: potrebbero esserci delle modifiche a seconda delle nuova destinazione alla quale sarà adibito.
La reazione di Barbara Berlusconi
Alla notizia riguardante la possibilità di costruire un nuovo stadio accanto a San Siro ha reagito in maniera dura Barbara Berlusconi, come riferito da ‘Ansa’:
“La vicenda dello stadio è umiliante per una città come Milano simbolo di modernità, innovazione e che ha sempre precorso i tempi – ha dichiarato l’ex dirigente del Milan – una commedia all’italiana vera e propria fatta appositamente per non decidere nulla”.
La Berlusconi ha poi sottolineato: “Sono stati persi mesi per constatare l’ovvio, cioè il fatto che San Siro non è di fatto ristrutturabile, perché gli eventuali costi sono insostenibili e molto lontani dalla cifra che era stata presentata. Siamo tornati alla proposta del 2019. È sconfortante rilevare che, come nel gioco dell’oca, si torna sempre al punto di partenza”.
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